Milano, 4 ottobre 2025 – La Global Sumud Flotilla, un’iniziativa umanitaria internazionale partita dai porti di Barcellona, Genova e Catania tra la fine di agosto e i primi giorni di settembre, ha visto il suo viaggio interrotto nella serata del 1° ottobre, quando la marina militare israeliana ha bloccato le quarantatré imbarcazioni a pochi chilometri dalla costa della Striscia di Gaza. Le navi, cariche di aiuti umanitari destinati alla popolazione palestinese, non hanno potuto completare la missione, scatenando un acceso dibattito e manifestazioni in tutta Italia, con una partecipazione stimata fino a due milioni di persone solo nella giornata del 3 ottobre.
La Global Sumud Flotilla: un impegno internazionale per Gaza

La Global Sumud Flotilla nasce nell’agosto 2025 come una coalizione umanitaria composta da attivisti provenienti da 67 paesi, con oltre 15.000 partecipanti registrati. L’obiettivo dichiarato è quello di rompere il blocco israeliano della Striscia di Gaza, portando viveri, medicinali e stabilendo un corridoio umanitario per la popolazione gravemente colpita dalla carestia e dai combattimenti in corso. Il termine arabo Ṣumūd, che dà il nome all’iniziativa, significa “perseveranza” e simboleggia la resistenza della comunità palestinese nella propria terra.
Il convoglio, composto da più di cinquanta imbarcazioni di varie dimensioni, è partito da diversi porti del Mediterraneo tra la fine di agosto e metà settembre, affrontando difficoltà meteorologiche e ritardi. Tra i partecipanti figurano attivisti, medici, artisti e politici di rilievo internazionale, inclusi cinque parlamentari italiani, e personalità come l’attivista Greta Thunberg, inizialmente nel comitato direttivo, e numerosi volti noti del mondo dello spettacolo e della cultura.
Reazioni e opinioni a Milano tra speranze e critiche
L’intervento della marina israeliana ha generato manifestazioni di solidarietà in numerose città italiane, con un particolare coinvolgimento a Milano, dove si sono radunate oltre centomila persone. Le opinioni tra i cittadini sono tuttavia divise. Anna, giovane milanese, riconosce che “le intenzioni erano giuste e condivisibili, soprattutto sul piano umano, ma mi discosto totalmente sulle modalità. Il governo italiano poteva occuparsene in maniera istituzionale”. Claudia, invece, sottolinea l’importanza dell’impatto mediatico: “Ha avuto un impatto molto importante sull’opinione pubblica italiana”. Roberta definisce l’iniziativa “un gesto non risolutivo, ma indispensabile”, mentre Giovanna osserva che la missione “ha avuto un ruolo di comunicazione, più che un ruolo attivo nel conflitto”. Alcuni esprimono disillusione: Aldo evidenzia che “portare gli aiuti era una bella idea, ma si è trasformata in una questione politica”, e Stefano critica la partecipazione dei parlamentari, definendo la missione “una pagliacciata” e ritenendo che “non sia servita a nulla al popolo di Gaza”. Al contrario, Simona la considera “una vittoria morale”.
La missione si inserisce in un contesto di crisi umanitaria gravissima: la Striscia di Gaza è ufficialmente in stato di carestia, con oltre mezzo milione di persone intrappolate in condizioni di fame diffusa e migliaia di bambini gravemente malnutriti. Gli organizzatori della flottiglia hanno raccolto oltre due milioni di euro in donazioni da circa 30.000 persone, dimostrando una mobilitazione civile senza precedenti per portare aiuti concreti e sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale.
La missione della Global Sumud Flotilla rappresenta così un simbolo di solidarietà internazionale e una denuncia contro il blocco navale imposto da Israele, che impedisce l’accesso alla Striscia di Gaza, aggravando la crisi umanitaria in corso. Nonostante l’interruzione forzata, la mobilitazione e il dibattito rimangono aperti sia nel mondo politico sia tra i cittadini italiani.
Fonte: Nicoletta Totaro - Flotilla, il viaggio interrotto divide i milanesi: "Giuste le intenzioni, le modalità discutibili"






