Roma, 1 settembre 2025 – Prosegue con determinazione la missione della Flotilla Italia diretta verso Israele, nonostante le crescenti tensioni e le minacce di arresto da parte delle autorità israeliane. La portavoce italiana della Global Sumud Flotilla, Maria Elena Delia, ha ribadito con fermezza che l’azione è condotta nel pieno rispetto delle normative internazionali e ha definito la missione «totalmente legale, pacifica e umanitaria».
La missione umanitaria prosegue nonostante gli avvertimenti
Maria Elena Delia ha risposto direttamente alle minacce del ministro della Sicurezza Nazionale israeliano, Itamar Ben-Gvir, che ha annunciato possibili arresti degli attivisti e il sequestro delle imbarcazioni coinvolte nella flottiglia. «Noi non ci fermiamo, andremo avanti – ha dichiarato – Non ci facciamo intimidire perché sappiamo di muoverci nella totale legalità». La portavoce ha inoltre espresso la speranza che il governo italiano intervenga a tutela dei cittadini italiani a bordo, sottolineando che la navigazione avviene in acque internazionali e che, pertanto, Israele non ha giurisdizione per arrestarli o sequestrare le navi.
L’azione della flottiglia è finalizzata a fornire aiuti essenziali come cibo, acqua e medicinali a una popolazione colpita da una crisi umanitaria drammatica, aggravata da un blocco quasi ventennale e da recenti bombardamenti. La Freedom Flotilla, utilizzando la nave Handala, è stata già fermata in passato a poche miglia dalla Striscia di Gaza, con un abbordaggio documentato in diretta Instagram dall’esercito israeliano, che ha portato all’arresto di 21 attivisti, tra cui due italiani.






