Firenze, 31 ottobre 2025 – È stata una mattinata di mobilitazione intensa per i lavoratori del comparto socio-sanitario e socio-assistenziale, che oggi hanno promosso uno sciopero nazionale contro il Contratto Collettivo Nazionale Anaste. A Firenze, i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato un presidio davanti alla Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) Villa Gisella per esprimere il proprio dissenso nei confronti di quello che definiscono un “contratto pirata”.
Il presidio a Firenze e le accuse di Cgil

Francesco Belli, rappresentante della Fp Cgil, ha preso la parola durante la manifestazione, sottolineando le criticità del contratto firmato da Anaste. “Siamo qui a scioperare contro il contratto Anaste, che reputiamo da molti anni un contratto pirata perché sottoscritto da organizzazioni sindacali inesistenti, minoritarie sul nostro territorio“, ha dichiarato. Secondo Belli, il contratto è fortemente penalizzante sia dal punto di vista economico che normativo. In particolare, i lavoratori del settore perdono circa una mensilità all’anno e subiscono un forte indebolimento dell’impianto contrattuale, con una considerevole riduzione del periodo di comporto per il trattamento della malattia, che mette a rischio la conservazione del posto di lavoro.
La posizione di Anaste e il contesto del settore
Anaste, associazione che rappresenta le RSA e le strutture di assistenza residenziale, ha da tempo avviato iniziative e campagne per valorizzare il lavoro del settore socio-sanitario. Tra queste, la Festa dell’Operatore, istituita per riconoscere l’impegno quotidiano del personale, e la campagna “In RSA è meglio”, che promuove la residenzialità come soluzione ideale per garantire una qualità elevata della vita degli anziani. Inoltre, Anaste si impegna a offrire un contributo concreto alla riforma dell’assistenza territoriale, supportando l’applicazione della Legge 33/2023 e dei relativi decreti attuativi.
Nonostante queste iniziative, il confronto con i sindacati resta teso, con la mobilitazione odierna che rappresenta un segnale forte da parte dei lavoratori per ottenere condizioni contrattuali più dignitose e tutele adeguate.
L’agitazione di oggi, che coinvolge l’intero comparto a livello nazionale, testimonia l’importanza di un dialogo aperto e costruttivo, soprattutto in un settore cruciale quale quello socio-sanitario e socio-assistenziale, dove la qualità del lavoro incide direttamente sul benessere delle persone assistite.






