La campagna “Abiti puliti” monitora abusi e violazioni nelle filiere moda, segnala rischi crescenti nei distretti toscani e sostiene lavoratori nei processi contro i marchi.
Firenze, 1 luglio 2025 – Questa mattina, davanti alla boutique Montblanc nel capoluogo toscano, si è svolto uno sciopero promosso dai lavoratori della multinazionale insieme al sindacato Sudd Cobas. La mobilitazione ha coinciso con la prima udienza del processo presso il tribunale del lavoro di Firenze, avviato a seguito di un ricorso presentato da sei operai pakistani, sostenuti dal sindacato e dalla campagna nazionale “Abiti puliti”, contro la Pelletteria Richemont Firenze di Scandicci, responsabile dell’esternalizzazione della produzione delle borse Montblanc.
Vertenza Montblanc e l’impegno della campagna “Abiti puliti”
Deborah Lucchetti, coordinatrice nazionale della campagna “Abiti puliti”, ha dichiarato: “Siamo parte di un network mondiale che coordina oltre 300 organizzazioni impegnate da 30 anni nella denuncia degli abusi e delle violazioni dei diritti umani nelle filiere della moda”. Lucchetti ha sottolineato che la campagna ha seguito più di 500 casi analoghi a quello Montblanc, ottenendo in molti casi risultati positivi quando le aziende accettano il confronto con i sindacati.
La campagna ha inoltre giocato un ruolo chiave nell’ottenimento della nuova direttiva europea sulla dirigenza aziendale, approvata lo scorso anno, che stabilisce obblighi, responsabilità e sanzioni per le imprese multinazionali affinché prevengano violazioni dei diritti umani e risarciscano i lavoratori in caso di danni. “Il caso Montblanc – ha aggiunto Lucchetti – è emblematico e rientra perfettamente nella normativa europea, che però oggi è sotto attacco a causa delle iniziative della nuova Commissione europea con il pacchetto Omnibus”.
Il contesto industriale e sindacale nel distretto toscano
Il settore tessile e della pelletteria nella Toscana è da tempo teatro di mobilitazioni sindacali, con numerosi scioperi e picchetti in oltre ventotto fabbriche, come testimoniano le recenti giornate di lotta organizzate dal sindacato Sudd Cobas. Questo sindacato ha già firmato ventiquattro accordi 8×5 per migliorare le condizioni lavorative, mentre continua a sostenere picchetti presso altre aziende del distretto.
Parallelamente, la trasmissione di Sigfrido Ranucci su Rai3 ha dedicato ampio spazio alla vertenza dei lavoratori in appalto Montblanc di Campi Bisenzio, inserendola in un più vasto quadro di inchieste sull’ingiustizia e lo sfruttamento nelle filiere dei grandi marchi della moda.
Montblanc, azienda tedesca con sede ad Amburgo e parte del gruppo Richemont, è un marchio storico noto per la sua pelletteria di lusso, oltre che per penne, orologi e gioielli. Fondata nel 1906, è considerata uno dei principali attori nel settore del lusso a livello mondiale, con un fatturato che nel 2017 ha superato i 370 milioni di euro.
Fonte: Emanuele De Lucia - Firenze, campagna 'Abiti puliti': "Seguiamo più di 500 casi di sfruttamento nel tessile"





