Roma, 18 agosto 2025 – Un tributo sentito e carico di emozione è stato espresso da Rosario Fiorello durante la visita alla camera ardente di Pippo Baudo, scomparso il 16 agosto 2025. Lo showman siciliano ha voluto sottolineare il valore e l’importanza di Baudo nel panorama televisivo italiano, proponendo un omaggio concreto che rifletta il suo immenso contributo alla Rai e alla cultura televisiva nazionale.
Fiorello: “Baudo è stato un uomo di televisione insostituibile”
Fiorello, incontrando i giornalisti al Teatro delle Vittorie, ha dichiarato: “No, non sento il peso della sua eredità. Tutto quello che è stato detto di Baudo in questi due giorni è tantissimo, e qualsiasi cosa si possa dire è sempre un po’ di meno“. Ha voluto rimarcare che Baudo non è stato solamente un conduttore o direttore artistico, ma un vero e proprio pilastro della televisione italiana, che ha scritto “pagine indimenticabili”.
Lo showman ha espresso un giudizio chiaro e sentito: “La Rai deve moltissimo a Pippo, non solo a Sanremo. Dovrebbero togliere il cavallo da Viale Mazzini quando riaprirà e mettere la statua di Pippo Baudo“. Un segnale simbolico per celebrare non solo la carriera ma anche l’impatto umano e culturale del conduttore siciliano.
Il lascito televisivo e umano di Pippo Baudo
Fiorello ha ricordato l’importanza di Baudo come maestro e punto di riferimento per le nuove generazioni: “Baudo ha tracciato un solco enorme in cui tutti noi abbiamo imparato – ha sottolineato – ci ha insegnato senza volerlo, bastava guardarlo“. Ha inoltre messo a confronto la televisione di ieri e quella di oggi, evidenziando la profondità e la durata dei contenuti degli anni Sessanta: “Ieri, guardando Papaveri e papere, mi sono ricordato cos’era la vera tv: sigle da cinque minuti, monologhi di un quarto d’ora, pezzi musicali da dieci minuti. Oggi, con i contenuti da 30 secondi sui cellulari, tutto questo sembra impossibile”.
Fiorello ha aggiunto un ulteriore valore alle qualità di Baudo, sottolineando come il conduttore abbia saputo coniugare “la perfezione assoluta” degli anni Sessanta con “il fattore umano, l’imprevisto, l’umanità dentro il grande varietà”. Un’eredità che, a suo giudizio, non deve andare persa.
L’orgoglio siciliano e il legame con la terra natale
Infine, Fiorello ha ricordato il profondo legame di Pippo Baudo con la sua Sicilia: “Per noi siciliani Pippo Baudo era un vanto, un orgoglio. Anche da ragazzino, sapere che era siciliano come noi era motivo di fierezza“. Ha menzionato il contributo di Baudo non solo alla televisione nazionale, ma anche all’emittente Antenna Sicilia e al Festival della canzone siciliana, sottolineando l’importanza di non dimenticare mai le proprie radici.
Queste parole di Fiorello, che incarna a sua volta un simbolo dello spettacolo italiano, confermano l’indiscusso ruolo di Pippo Baudo come icona della televisione e della cultura italiana, la cui memoria è destinata a restare viva e celebrata.





