Filomena Gallo chiede alla Corte Costituzionale di rimuovere i limiti legali che impediscono l’accesso al suicidio assistito per chi non può autosomministrarsi il farmaco.
Roma, 8 luglio 2025 – La Corte Costituzionale ha affrontato oggi un caso emblematico che coinvolge il diritto al fine vita e il tema del suicidio assistito. A margine dell’udienza, Filomena Gallo, segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, ha espresso un appello affinché venga rimosso un ostacolo normativo che limita la libertà di una donna affetta da sclerosi multipla, nota come “Libera”, nel portare avanti la sua volontà di ricorrere al suicidio assistito.
Il caso di Libera e le barriere normative
Libera, una donna di 55 anni affetta dal 2007 da sclerosi multipla a decorso progressivo primario, ha ottenuto l’autorizzazione per accedere al suicidio assistito in base alla sentenza Cappato. Tuttavia, le sue condizioni fisiche sono tali da non consentirle più di autosomministrarsi il farmaco letale previsto dalla normativa. Come ha spiegato Filomena Gallo, “Libera non può più usare le mani perché è immobile, e abbiamo quindi chiesto all’azienda sanitaria un dispositivo che possa essere azionato in maniera vocale o con la bocca.”
Il problema principale riguarda il fatto che il macchinario necessario per la somministrazione tramite via venosa non è disponibile in Italia. Inoltre, secondo il giudice di Firenze, esiste un ostacolo di natura penale rappresentato dall’articolo 579 del codice penale, che punisce l’aiuto al suicidio, mettendo a rischio il medico che potrebbe somministrare il farmaco con pene fino a 15 anni di reclusione. Gallo ha chiesto ai giudici di dichiarare l’incostituzionalità di questa parte di legge per i casi come quello di Libera, affinché venga consentita l’eutanasia attiva per coloro che, come lei, non possono procedere con l’autosomministrazione.
L’impegno di Filomena Gallo e dell’Associazione Luca Coscioni
Filomena Gallo, avvocato cassazionista e docente universitaria specializzata in diritto minorile, di famiglia e pubblico, è da anni in prima linea nella difesa dei diritti civili legati alla bioetica e alla libertà di ricerca scientifica. Dal 2007 è segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, che ha promosso numerose battaglie legislative e giurisprudenziali in materia di fecondazione assistita e diritti civili.
Nel contesto del fine vita, Gallo e l’Associazione si battono per una riforma normativa che riconosca il diritto alla libertà di scelta terapeutica e di fine vita, anche per chi si trova in condizioni di incapacità fisica a procedere autonomamente. La richiesta alla Corte Costituzionale è dunque quella di superare l’attuale limite penale che impedisce di garantire a pieno il diritto alla morte dignitosa, aprendo la strada a forme di assistenza che tengano conto delle reali condizioni fisiche dei pazienti.
L’udienza di oggi rappresenta un momento cruciale nel dibattito italiano sul fine vita, che coinvolge aspetti giuridici, etici e sociali di grande rilievo. Filomena Gallo, con la sua lunga esperienza e la guida dell’Associazione Luca Coscioni, continua a sostenere con fermezza la necessità di un adeguamento normativo che permetta di rispettare la volontà di chi, come Libera, chiede di poter esercitare un diritto riconosciuto ma ancora ostacolato dalla legge.
Fonte: Marco Vesperini - Fine vita, Gallo (Coscioni): "Consulta rimuova ostacolo alla libertà di Libera"





