Roma, 3 luglio 2025 – L’Associazione Luca Coscioni lancia un forte allarme sul testo governativo recentemente approvato riguardante il fine vita, denunciandone l’incostituzionalità e la sua incompatibilità con le sentenze della Corte costituzionale. La proposta, che dovrebbe essere discussa in aula al Senato a partire dal 17 luglio, viene criticata per aver cancellato il diritto all’aiuto medico alla morte volontaria e per aver imposto restrizioni forti e inaccettabili sull’accesso a questa pratica.
Testo sul fine vita: violazioni costituzionali e cancellazione dei diritti
Filomena Gallo, avvocato e segretaria nazionale dell’Associazione, ha spiegato che il testo “sostituisce concetti giuridici consolidati, cancellando la possibilità di rifiutare trattamenti come la Peg e riducendo la sofferenza psichica a condizione accessoria”. Inoltre, si introduce l’obbligatorietà delle cure palliative come condizione di accesso, trasformandole in un trattamento sanitario obbligatorio, e si istituisce un Comitato nazionale che esautora il Servizio sanitario nazionale, allontanando la decisione dal contesto di cura della persona. Gallo ha evidenziato come il testo preveda tempi di attesa incompatibili con le condizioni di chi soffre, e limiti la trasparenza e il diritto di accesso agli atti, violando sia la legge sia la Costituzione.
“La Corte ha chiesto al Parlamento una legge che regolamenti l’aiuto medico alla morte volontaria, non che lo svuoti. Questa proposta, invece, lo impedisce”, ha concluso Gallo, ricordando che l’8 luglio la Corte costituzionale discuterà un nuovo caso sul fine vita, tema sul quale si era già espressa per la prima volta in riferimento all’eutanasia.
Marco Cappato: “La legge non regola l’aiuto alla morte, ma lo cancella”
Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e noto attivista per i diritti civili, ha sottolineato come il problema principale di questo testo non sia la questione della cosiddetta “privatizzazione” dell’aiuto alla morte volontaria, ma la sua completa cancellazione. La legge restringe drasticamente i criteri di accesso, limitandoli alle persone collegate a macchinari e obbligate a sottoporsi alle cure palliative.
Cappato ha anche segnalato l’introduzione di un filtro giudiziario senza precedenti nella legislazione internazionale, che rappresenta un ostacolo ingiustificato e rende di fatto impossibile accedere all’aiuto medico alla morte volontaria per la maggior parte delle persone che ne avrebbero bisogno. “Non è una legge che regola l’aiuto alla morte volontaria, è una legge che lo cancella”, ha affermato, evidenziando anche il plauso ricevuto da parte del Vaticano come segnale della natura restrittiva del testo.
L’Associazione Luca Coscioni continua intanto la mobilitazione con la raccolta firme per la legge di iniziativa popolare Liberi Subito, che mira a legalizzare l’eutanasia e a garantire il rispetto della libertà e dei diritti delle persone sul fine vita.
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