Campi Bisenzio (Firenze), 16 giugno 2025 – A un anno esatto dalla tragica morte di Maati Moubakir, il 17enne ucciso a coltellate a Campi Bisenzio, familiari, amici e il comitato ‘A-Maati’ hanno organizzato una fiaccolata commemorativa. Il corteo è partito dalla discoteca in via Verdi, dove ha avuto inizio quella notte drammatica, per proseguire lungo la strada in cui il ragazzo è stato inseguito e accoltellato davanti alla Coop del paese.
Silvia Baragatti, madre di Maati, ha rivolto un accorato appello: “Vorrei che oggi, che è passato un anno, ognuno si chiedesse cosa penserebbe se suo figlio non tornasse a casa. Se fosse successo a vostro figlio, cosa fareste?”. Queste parole sottolineano il dolore e la richiesta di giustizia da parte della famiglia.
Indagine e richieste di processo

L’inchiesta sulla morte di Maati si è recentemente conclusa con la richiesta di giudizio immediato da parte della Procura di Firenze per cinque dei sei ragazzi indagati. Si tratta di Diego Voza, 18 anni, Denis Alexander Effa Ekani, 22 anni, Denis Mehmeti, 20 anni, Ismail Arouii, 20 anni, e Francesco Pratesi, 18 anni, tutti accusati di concorso in omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi. Per un sesto giovane, assistito dall’avvocato Vittorio Sgromo, è stata invece richiesta l’archiviazione. Alcuni degli imputati potrebbero optare per il rito abbreviato.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la vicenda è nata da un alterco avvenuto nella discoteca “Glass Globe” a Campi Bisenzio, dove un litigio tra una ragazza e un giovane ha scatenato la spirale di violenza che ha portato alla tragica morte di Maati. Il ragazzo, erroneamente identificato come responsabile del furto di una sigaretta elettronica, è stato inseguito da un gruppo di coetanei armati di coltelli e mazze. La brutale aggressione si è poi spostata lungo le vie cittadine, fino al punto in cui Maati, già ferito, è stato colpito mortalmente con una coltellata al cuore mentre tentava di salire su un autobus.
Dettagli dell’aggressione e risultati dell’autopsia
L’esame autoptico ha confermato che la coltellata fatale ha perforato la punta del cuore di Maati. Sul corpo sono state trovate anche ferite provocate da un secondo coltello, a testimonianza della violenza dell’aggressione. Il 17enne è stato inseguito e aggredito con estrema crudeltà, subendo anche calci e colpi con un casco da motociclista.
Le immagini raccolte dalle telecamere di sorveglianza, sia del locale che del bus e delle vie limitrofe, hanno permesso agli inquirenti di ricostruire con precisione i movimenti e l’azione del branco. Durante la fuga, il giovane è riuscito a salire sull’autobus, ma uno degli aggressori lo ha afferrato e colpito mortalmente di fronte agli occhi degli altri passeggeri.
La tragica vicenda ha profondamente segnato la comunità di Campi Bisenzio e ha acceso un dibattito sulla violenza giovanile e la ricerca di giustizia da parte dei familiari e della cittadinanza.





