Milano, 16 ottobre 2025 – Sono emersi nuovi dettagli sul caso del femminicidio di Pamela Genini, uccisa dal compagno Gianluca Soncin lo scorso martedì sera nel suo appartamento in via Iglesias a Milano. L’uomo, 52 anni, si trova ora nel carcere di San Vittore e si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di convalida del fermo.
Le condizioni di Gianluca Soncin e la posizione legale

Al termine dell’interrogatorio, l’avvocata Simona Luceri, difensore d’ufficio di Soncin, ha dichiarato ai cronisti: “Si è avvalso della facoltà di non rispondere. Non è in condizioni lucidissime. Ha già provveduto con una nomina di fiducia, quindi la strategia processuale verrà decisa in un secondo momento”. Luceri ha inoltre sottolineato che Soncin è stato dimesso dall’ospedale, dove ha trascorso una notte a seguito delle ferite riportate, ed è ora in isolamento in carcere. “Fisicamente è dimesso, con un vistoso cerotto sul collo, anche lui ha delle ferite. Sicuramente non è ancora pienamente consapevole di quello che sia successo”, ha aggiunto l’avvocata, che si occupa di diritto penale e fornisce consulenza anche in materia di trattamento dei dati personali.
I dettagli della tragedia e il contesto della relazione
Pamela Genini, 29 anni, era al telefono con il suo ex fidanzato quando Gianluca Soncin ha fatto irruzione nell’appartamento utilizzando una copia delle chiavi che aveva ottenuto di nascosto settimane prima. Lei aveva confidato all’ex di temere per la propria incolumità a causa delle minacce e delle aggressioni subite, inviando poco dopo un messaggio disperato: “Ho paura, ha fatto il doppione delle mie chiavi. È entrato. Chiama la polizia”. L’ex compagno ha subito allertato le forze dell’ordine, che sono intervenute tempestivamente.
Secondo gli investigatori, Soncin si sarebbe presentato con l’intenzione di uccidere Pamela, portando con sé un grosso coltello da caccia, arma del delitto. Gli agenti hanno raccolto testimonianze che descrivono episodi di violenza e stalking durante la loro relazione, durata poco più di un anno, anche se non risultano denunce formali da parte della vittima.
L’uomo, originario di Biella, aveva già avuto precedenti penali: nel 2010 era stato arrestato per associazione a delinquere legata a un giro di società “cartiere” coinvolte in una frode fiscale milionaria. Nel corso della relazione con Pamela, Soncin si era mostrato controllante e violento, arrivando a minacciare apertamente la donna con frasi come “Se mi lasci ti ammazzo”. Pamela aveva considerato di tornare dai genitori nella Bergamasca, ma le minacce rivolte anche a loro avevano impedito questa scelta.
Il caso prosegue ora con l’attesa dell’interrogatorio ufficiale che dovrà chiarire ulteriormente le responsabilità e i dettagli di questa tragica vicenda.
Fonte: Roberto Smaldore - Femminicidio Genini, legale Soncin: "Fisicamente dimesso e non ancora pienamente consapevole"






