Simona Ammerata, della rete D.i.Re, denuncia un crescente aumento della violenza giovanile, evidenziando l’inefficacia delle politiche attuali nella prevenzione e la necessità di un’educazione sessuo-affettiva nelle scuole
Un tragico femminicidio ha scosso l’Italia: Martina Carbonaro, una ragazza di soli 14 anni, è stata uccisa dall’ex fidanzato maggiorenne. Questo evento, avvenuto in un contesto di crescente violenza tra i giovani, è stato commentato da Simona Ammerata, consigliera di D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza, la quale sottolinea un allarmante incremento di episodi violenti tra adolescenti.
Le attuali politiche di prevenzione “sono sbagliate”
Ammerata evidenzia che la situazione richiede un’attenzione particolare da parte delle istituzioni, le quali devono rivedere le politiche di prevenzione attualmente in atto. “Le politiche esistenti non sono solo inadeguate, ma sono anche sbagliate”, ha dichiarato, aggiungendo che sarebbe fondamentale coinvolgere esperti dei centri antiviolenza nella creazione di strategie efficaci.
La necessità di supporto
Negli ultimi anni, i centri antiviolenza hanno accolto oltre 23.000 donne, segnalando un crescente bisogno di supporto e protezione. Ammerata denuncia anche l’assenza di percorsi educativi adeguati nelle scuole, come l’educazione sessuo-affettiva, che potrebbero aiutare a prevenire tali tragedie. La sua posizione è chiara: “Il tentativo di neutralizzare l’approccio degli esperti in antiviolenza fa parte di un sistema che ignora le reali necessità delle giovani generazioni”.