Sono iniziati a Cene i funerali congiunti di Elena e Rubens, rispettivamente vittima e killer del caso che ha sconvolto la comunità locale
Sono in corso in questo momento, nella Chiesa Prepositurale di Cene, in via San Zenone, i funerali di Rubens Bertocchi ed Elena Belloli, la coppia travolta da una tragedia che ha scosso profondamente la comunità bergamasca: lui ha ucciso lei con sette colpi di pistola, ha confessato l’omicidio via sms a un amico e si è poi tolto la vita.
I dubbi sul funerale congiunto e le parole dei conoscenti
Una vicenda dolorosa che ha aperto un acceso dibattito pubblico, anche per la scelta – condivisa da entrambe le famiglie – di celebrare un funerale congiunto, motivata dalla volontà di non alimentare ulteriormente l’attenzione mediatica.
Una decisione che ha suscitato reazioni contrastanti, ma che si è tradotta in una cerimonia discreta: il feretro di Rubens Bertocchi è stato portato in chiesa molto prima dell’inizio della cerimonia, evitando così la presenza delle telecamere, mentre quello di Elena è rimasto visibile durante il rito funebre.
“Erano due brave persone. Quello che è successo mi ha amareggiato”, ha dichiarato un conoscente della coppia ai microfoni di alanews, esprimendo il senso di smarrimento che in queste ore accompagna i cittadini del piccolo comune della Val Seriana.
Le parole del sindaco di Cene: “Funerale congiunto? Non capisco la sorpresa”
A intervenire pubblicamente è stato anche il sindaco di Cene, Edilio Moreni, che ha voluto commentare sia il dramma che la scelta del funerale congiunto.
“Più di così, non so cosa potremmo dire, cosa potremmo fare. L’unica cosa è che nella nostra piccola comunità è venuta a caderci addosso una croce particolarmente grande, ancora di più per loro. Se ciascuno di noi riesce a prendersi un pezzettino di quella croce e a farsene carico, magari soffriranno un pochettino di meno, ma di più non è che possiamo fare”, ha detto il primo cittadino, provato da un lutto che ha colpito l’intero paese.
Sulla scelta delle famiglie ha aggiunto: “Funerale congiunto? Non vedo qual è la sorpresa nel trovare che una famiglia abbia deciso di mettere tutti insieme, perché insieme al femminicidio c’è anche il suicidio del marito. E’ anche una maggior tutela nei confronti dei ragazzi”.
Nessun lutto cittadino ufficiale, ma un segno tangibile del dolore della comunità è stato comunque visibile: la bandiera del Comune è stata esposta a mezz’asta, mentre gli Alpini hanno issato la loro bandiera in segno di solidarietà verso la famiglia, in particolare verso il nonno della vittima, da sempre membro del gruppo locale.
Una cerimonia silenziosa e carica di tensione emotiva, in un paese ancora sotto shock e diviso tra il dolore per la perdita e le domande lasciate senza risposta.






