Milano, 15 ottobre 2025 – Un nuovo dramma di femminicidio ha scosso la città di Milano nella serata del 14 ottobre, quando Pamela Genini, ventinovenne originaria di Bergamo, è stata brutalmente uccisa dal compagno Gianluca Soncin, 52 anni. La tragedia si è consumata nel quartiere Gorla, in un appartamento di via Iglesias, dove la vittima aveva deciso di porre fine a una relazione tormentata e violenta. Nonostante il tempestivo intervento delle forze dell’ordine, l’esito è stato fatale per Pamela, mentre l’aggressore ha tentato il suicidio dopo l’aggressione. La Procura di Milano, con la pm Alessia Menegazzo e il procuratore aggiunto Letizia Mannella, ha contestato al fermato le aggravanti della premeditazione e dello stalking.
La dinamica del femminicidio a Milano
Intorno alle 22 di martedì 14 ottobre, una violenta lite è degenerata nel sangue all’interno dell’appartamento al terzo piano di via Iglesias. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, Pamela Genini aveva preso la decisione di lasciare Gianluca Soncin, un uomo con cui era legata da circa un anno e che aveva manifestato atteggiamenti violenti fin dall’inizio della relazione. La donna, in un disperato tentativo di salvarsi, ha telefonato al proprio ex fidanzato chiedendo aiuto, che ha subito allertato la polizia.
Al loro arrivo, gli agenti hanno sentito la voce di Pamela rispondere al citofono con la parola “Glovo“, un tentativo disperato di fingersi una consegna per non far scoprire la reale situazione all’aggressore. Tuttavia, l’uomo ha bloccato ogni via di fuga e, trascinando Pamela sul terrazzino dell’appartamento, l’ha colpita ripetutamente con un coltello. I vicini dello stabile adiacente hanno assistito impotenti alla scena, gridando allarme e cercando di fermare l’orribile aggressione. “L’ammazza, l’ammazza” è l’urlo disperato che ha accompagnato l’intervento delle volanti.
Nonostante il tempestivo ingresso degli agenti, Soncin ha colpito Pamela con decine di fendenti, ferite che si sono rivelate letali. L’aggressore, dopo aver commesso il femminicidio, ha rivolto la lama contro sé stesso, procurandosi due profonde ferite alla gola. Ricoverato in condizioni gravi all’ospedale Niguarda, non sarebbe in pericolo di vita. È stato interrogato dalla Procura, che ha disposto il suo arresto.

Le accuse e il ruolo della Procura
La premeditazione è stata contestata poiché Soncin si sarebbe presentato nell’appartamento di Pamela portando con sé il coltello utilizzato per l’omicidio. La contestazione dello stalking si basa sulle testimonianze di conoscenti che hanno raccontato episodi di maltrattamenti, minacce e botte subite dalla giovane donna nel corso della relazione. Convalidato il fermo di Soncin, è ora in custodia cautelare in carcere.
L’allarme è scattato intorno alla tarda serata di ieri, 14 ottobre, quando i vicini di casa hanno segnalato al 112 urla provenienti dall’appartamento al civico 33 di via Iglesias. Sul posto sono intervenuti immediatamente gli agenti della Questura e il personale sanitario del 118. Purtroppo per la giovane donna non c’è stato nulla da fare. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo, identificato in Gianluca Soncin, avrebbe portato con sé il coltello usato per l’aggressione, dimostrando così un chiaro elemento di premeditazione. Dopo aver accoltellato la donna più volte, l’ha trascinata sul terrazzo dove la vittima avrebbe chiesto aiuto, come riferito da alcuni testimoni. Successivamente, l’uomo ha rivolto l’arma contro se stesso.
Indagini e contestazioni legali
La Procura di Milano, con il pm Alessia Menegazzo e l’aggiunta Letizia Mannella, ha disposto il fermo di Soncin per omicidio aggravato, contestandogli non solo la premeditazione ma anche il reato di stalking. Testimonianze raccolte tra amici e conoscenti della vittima hanno infatti riferito di episodi di violenza fisica e minacce da parte dell’uomo, che avrebbe avuto comportamenti persecutori nei confronti della donna, intenzionata a porre fine alla relazione. Al momento, Soncin si è avvalso della facoltà di non rispondere e resta in attesa che il gip decida sulla convalida del fermo e sulla misura cautelare in carcere. La polizia scientifica ha effettuato rilievi nell’appartamento per ricostruire nel dettaglio la dinamica del delitto, mentre il magistrato di turno ha coordinato le operazioni investigative.
Profilo di Pamela Genini e dell’aggressore
Pamela Genini, descritta da chi la conosceva come una persona “molto carina e per bene”, aveva vissuto da qualche anno nell’appartamento di via Iglesias e aveva deciso di interrompere una relazione segnata da episodi di violenza e minacce. Non risultano denunce precedenti contro Soncin, ma alcuni vicini ricordano come già mesi fa fossero intervenute le forze dell’ordine per una lite tra i due, durante la quale la donna aveva chiesto aiuto.
Gianluca Soncin, originario di Biella, ha un passato segnato da un precedente penale per truffa, risalente a quindici anni fa. Negli ultimi anni, la sua vita è stata caratterizzata da un rapporto instabile e violento con Pamela, culminato nella tragedia di lunedì sera. La coppia aveva trascorso insieme una vacanza all’Isola d’Elba, interrotta bruscamente quando Pamela aveva deciso di allontanarsi dopo minacce rivolte anche al suo cane.
Il femminicidio di Pamela Genini si inserisce in un quadro più ampio di violenza contro le donne in Italia: secondo l’osservatorio “Non Una di Meno”, dall’inizio del 2025 al 8 ottobre si sono registrati almeno settanta femminicidi nel Paese, un dato allarmante che sottolinea l’urgenza di interventi concreti e una maggiore sensibilizzazione sul tema.
L’impatto sulla comunità e le indagini in corso
Il quartiere Gorla è rimasto profondamente scosso dall’atroce delitto. I residenti, che hanno assistito alle scene e hanno prontamente allertato le forze dell’ordine, raccontano di una situazione di tensione crescente tra i due. Posta sotto sequestro la casa teatro del delitto, la polizia scientifica ha effettuato i rilievi necessari per ricostruire con precisione la dinamica della tragedia.
Le autorità stanno inoltre indagando per ricostruire ogni dettaglio della relazione tra Pamela e Gianluca, per comprendere come sia stato possibile arrivare a un epilogo così drammatico nonostante i segnali di allarme evidenti. L’interrogatorio dell’aggressore, che si è avvalso della facoltà di non rispondere, proseguirà nelle prossime settimane.
Il femminicidio a Milano si aggiunge a una lunga lista di casi simili, tra cui spicca quello di Giulia Tramontano, uccisa nel maggio 2023 a Senago, nella città metropolitana di Milano, in un contesto di violenza domestica e tradimenti. Anche in quel caso, la cronaca ha evidenziato la necessità di una maggiore tutela per le vittime e di un’azione più incisiva contro la violenza di genere.
Pamela Genini, purtroppo, si unisce oggi a un triste elenco di donne vittime di una violenza che continua a mietere vittime, mentre la società italiana si interroga sul ruolo della prevenzione e dell’educazione per fermare questa piaga sociale.






