Roma, 15 ottobre 2025 – Fiori gialli, fotografie e striscioni hanno animato una manifestazione nel cuore di Roma, promossa dalle associazioni intitolate a Pamela Mastropietro e Yana Malaiko, due giovani vittime di femminicidio. L’evento ha radunato circa cinquanta persone, tra familiari delle vittime e cittadini, accomunati dal dolore e dalla richiesta di giustizia, culminando in un incontro con la Commissione Giustizia del Senato.
Famiglie unite contro la violenza di genere

La manifestazione ha visto la partecipazione di famiglie colpite da tragedie di cronaca nera, da casi noti come quelli di Marco Vannini e Emanuela Orlandi, fino ai meno conosciuti, come gli omicidi di Pamela Mastropietro e Yana Malaiko. Alessandra Verni, madre di Pamela, ha sottolineato l’importanza di questa unione: “Oggi per la prima volta in Italia tanti familiari di vittime di violenze si sono uniti per dire basta”. Verni ha inoltre evidenziato che il fatto stesso di manifestare è un segnale che nel Paese qualcosa non funziona e che queste famiglie stanno facendo tutto il possibile per ottenere giustizia per i propri “angeli”.
Tra i presenti, anche Oleksandr Malaiko, padre di Yana, ha voluto ricordare quanto sia fondamentale organizzare eventi come questo per prevenire il ripetersi di omicidi di genere. “Questa disgrazia può accadere a chiunque”, ha dichiarato, aggiungendo che senza un impegno collettivo e istituzionale i femminicidi continueranno. Nonostante il dolore, Malaiko ha espresso una speranza: che questa piccola onda possa trasformarsi in uno “tsunami” capace di cambiare il Paese sotto il profilo sociale.
Proposte di legge per contrastare il femminicidio
L’iniziativa è stata anche l’occasione per presentare un corposo documento legislativo, redatto dalle associazioni promotrici, contenente proposte di legge da sottoporre alle Commissioni Giustizia e Femminicidio del Parlamento. Si tratta di un testo di 50 pagine che mira a rafforzare gli strumenti giuridici per combattere la violenza di genere.
L’avvocato Angelo Lino Murtas, che ha contribuito alla stesura del documento, ha spiegato che tra le misure proposte vi è la parità di armi nel processo penale tra difensore dell’imputato e parte civile, con l’obiettivo di ottenere una pena proporzionata alla gravità dei fatti. Inoltre, si auspica l’introduzione di un’aggravante che preveda l’ergastolo in caso di occultamento del corpo e altri reati connessi, impedendo così il ricorso al rito abbreviato.
La manifestazione si inserisce in un contesto più ampio di lotta alla violenza contro le donne, che ha visto recentemente anche altre iniziative, come il presidio al Tuscolano in memoria di Martina Scialdone, avvocata di 34 anni uccisa dall’ex compagno, e la crescente attenzione sulle difficoltà di prevenzione e contrasto del fenomeno in Italia. Le richieste delle associazioni e dei familiari coinvolti puntano a una riforma culturale e legislativa che possa finalmente arginare il dramma dei femminicidi nel nostro Paese.
Fonte: Davide Di Carlo - Femminicidio, fiori gialli a Roma per la manifestazione famiglie delle vittime






