Nel 2024 l’Italia ha registrato una drammatica escalation di femminicidi, con un episodio ogni tre giorni. Secondo le ultime rilevazioni dell’Istat, su un totale di 116 donne uccise, 106 sono vittime di femminicidio, pari al 91,4% degli omicidi di genere femminile. Questi dati confermano un fenomeno di violenza di genere che continua a mietere vittime, spesso con modalità particolarmente cruente.
Femminicidi: la violenza domestica al centro del fenomeno
Le statistiche mostrano che 62 donne sono state uccise nell’ambito della coppia, da partner o ex partner, mentre 37 sono state vittime di altri familiari. Altri sette casi sono attribuibili ad amici, conoscenti o sconosciuti, ma la caratteristica comune che giustifica la definizione di femminicidio è l’accanimento sul corpo della vittima, che include strangolamento, coltellate e percosse. In particolare, circa il 54,5% delle vittime subisce queste forme di violenza da parte di persone all’interno della famiglia o della coppia, mentre tutti i casi rimanenti coinvolgono autori esterni al nucleo familiare.
L’incidenza dei femminicidi sul totale delle donne uccise è aumentata rispetto al 2023, passando dall’82,1% al 91,4%, un dato che riporta i livelli del 2020, sottolineando una persistenza del fenomeno.
Il caso emblematico di Giulia Tramontano
Tra i casi più eclatanti che hanno scosso l’opinione pubblica italiana vi è quello di Giulia Tramontano, giovane agente immobiliare di Senago (Milano), vittima di un femminicidio avvenuto nel maggio 2023. Giulia, incinta al settimo mese, fu uccisa dal fidanzato Alessandro Impagnatiello, che dopo averla avvelenata con veleno per topi e accoltellata 37 volte, tentò di occultare il corpo. Il processo si è concluso nel novembre 2024 con la condanna all’ergastolo dell’assassino, confermata in appello nel giugno 2025, seppur con l’esclusione della premeditazione.
Questo caso ha evidenziato la brutalità con cui si manifestano molti dei femminicidi in Italia e ha riacceso il dibattito pubblico sulla necessità di rafforzare le misure di tutela e prevenzione della violenza di genere. La vicenda di Giulia Tramontano è diventata simbolo della lotta contro il femminicidio, con iniziative culturali e commemorative dedicate alla memoria della vittima in varie città italiane.
Le autorità e le associazioni continuano a monitorare con attenzione la situazione, mentre cresce la consapevolezza sull’importanza di contrastare la violenza strutturale che alimenta il fenomeno del femminicidio nel Paese.






