Sondrio, 2 agosto 2025 – Una tragica vicenda di femminicidio ha scosso la comunità di Poggiridenti, piccolo centro della Valtellina, nella tarda serata di venerdì 1° agosto. Emilia Nobili, ex insegnante di lettere in pensione, è stata uccisa a coltellate nell’abitazione in cui conviveva con il marito. Quest’ultimo, un uomo di origini marocchine più giovane di lei di dieci anni, è stato fermato dai carabinieri durante un controllo di routine nella vicina provincia di Lecco.
Femminicidio in Valtellina, il fermo del marito e la confessione
Secondo quanto ricostruito dai militari, l’uomo è stato fermato mentre guidava la sua auto e, durante il controllo, ha confessato l’omicidio, fornendo dettagli precisi che hanno permesso agli investigatori di ritrovare il coltello utilizzato per l’aggressione e gli abiti ancora sporchi di sangue, che aveva tentato di disfarsi. Il fermo è avvenuto poche ore dopo il delitto, avvenuto intorno alle 23 di venerdì, nell’abitazione della coppia.
Precedenti di maltrattamenti e dinamiche familiari
L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, era stato in passato arrestato per maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie. Nonostante ciò, Emilia Nobili aveva deciso di riaccoglierlo in casa, contravvenendo alle preoccupazioni espresse dal figlio, che nel frattempo si era trasferito altrove. I vicini di casa, allarmati da urla e rumori provenienti dall’abitazione, hanno dato l’allarme e chiamato le forze dell’ordine. La Procura di Sondrio ha avviato le indagini per chiarire le dinamiche del femminicidio e valutare eventuali responsabilità pregresse.
Emilia Nobili, 75 anni, era una figura conosciuta e rispettata nel territorio, per la sua lunga carriera di insegnante di lettere e per il suo impegno nella comunità. La drammatica vicenda riporta all’attenzione l’emergenza dei casi di violenza domestica e la complessità delle relazioni familiari in situazioni di maltrattamento.






