Arezzo, 2 dicembre 2025 – Un caso di allontanamento familiare che richiama la nota vicenda della “famiglia nel bosco” si è verificato a Caprese Michelangelo, in provincia di Arezzo. La situazione ha coinvolto una coppia e i loro due figli, di 4 e 8 anni, che sono stati allontanati dai genitori a seguito di un intervento congiunto delle forze dell’ordine e dei servizi sociali, su disposizione del Tribunale per i minorenni di Firenze.
L’intervento di allontanamento e le condizioni dei bambini
L’operazione, avvenuta il 16 ottobre scorso intorno alle 11 del mattino, è stata documentata dalle videocamere di sorveglianza della famiglia. Una decina di carabinieri in tenuta antisommossa hanno fatto irruzione nella proprietà isolata nel bosco dove la famiglia viveva, notificando ai genitori un provvedimento giudiziario. Il più piccolo dei bambini è stato portato via in braccio, in pigiama e senza scarpe, mentre urlava aiuto.
I genitori, Harald e Nadia, rispettivamente originari di Bolzano e Bielorussia, denunciano di non aver avuto più notizie dei figli da 47 giorni e contestano la sproporzione dell’intervento. Secondo quanto riportato dal quotidiano La Verità, la coppia appartiene a un gruppo denominato “Uomo vivo, donna viva” che rifiuterebbe l’autorità. Per i bambini era stata scelta la istruzione parentale, ma nel decreto di allontanamento si segnalano irregolarità nella procedura scolastica e la mancata collaborazione con i servizi sociali per i controlli sanitari obbligatori.
La posizione delle autorità e il contesto locale
La sindaca di Caprese Michelangelo, Marida Brogialdi, ha confermato che il caso era già noto agli uffici comunali e ha espresso dispiacere per quanto accaduto. Ha precisato che l’intervento è stato disposto dal Tribunale per i minorenni di Firenze e coordinato con carabinieri e assistenti sociali. La prima cittadina ha inoltre spiegato che nel territorio la scuola parentale è una pratica diffusa, soprattutto tra famiglie straniere che vivono in zone isolate, ma che normalmente tali nuclei rispettano le procedure e sostengono regolarmente gli esami previsti. Nel caso specifico, invece, i due bambini non risultavano iscritti a nessuna procedura di istruzione parentale né avevano mai effettuato le verifiche annuali obbligatorie.
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