Chieti, 23 novembre 2025 – Un incontro carico di emozioni quello avvenuto questa mattina tra l’avvocato Giovanni Angelucci e la famiglia nota come la “famiglia del bosco”, coinvolta in una delicata vicenda giudiziaria che ha portato all’allontanamento dei tre figli dalla loro casa a Palmoli, in provincia di Chieti. L’avvocato, che assiste la famiglia destinataria dell’ordinanza di collocamento in una casa famiglia, ha raccontato all’ANSA le condizioni e i sentimenti dei bambini e della madre.
Il ricorso contro l’ordinanza di allontanamento
«Questa mattina sono stato in struttura dalla madre e dai figli, i bambini li ho trovati bene», ha riferito Angelucci. «Mi sono corsi incontro, mi hanno abbracciato, li ho presi in braccio, ci siamo salutati molto affettuosamente. Erano sorridenti ma con un filo di malinconia negli occhi». Il legale ha raccontato il momento di grande tenerezza con il maschietto, che ha chiesto subito: «Quando ci riporti a casa?». L’avvocato ha confermato che entro la prossima settimana verrà depositato il ricorso contro l’ordinanza di allontanamento, con l’obiettivo primario di far riunire la famiglia il prima possibile.
Angelucci ha anche incontrato la madre, «molto scossa e in lacrime», con cui ha avuto un lungo colloquio: «Il primo obiettivo è il ricongiungimento familiare, il secondo è riportarli nella loro abitazione. Quest’ultimo passaggio richiederà tempi tecnici per adeguare l’abitazione, ad esempio realizzare un bagno adiacente, prima che possano rientrare». La donna, attualmente collocata al piano superiore della struttura, può trascorrere con i figli solo i momenti dei pasti, circa mezz’ora a colazione, pranzo e cena.
La situazione del padre e della “Famiglia del bosco”
L’avvocato ha inoltre riferito che ha incontrato il padre a Palmoli, dove l’uomo ha avuto un malore la notte precedente: «Non è in buone condizioni di salute, questa separazione forzata sta provocando uno scompenso notevole». Nonostante la casa sia ancora quella di sempre, «non c’è il calore del focolare domestico». Tuttavia, il padre è fiducioso che la situazione si risolva, anche se «ci vorrà del tempo».
La vicenda ha avuto vasta eco nazionale, con il Tribunale per i minorenni dell’Aquila che ha disposto l’allontanamento urgente dei bambini, motivandolo con un «grave pregiudizio per l’integrità fisica e psichica» dei minori, che fino a poco tempo fa vivevano in un casolare privo di utenze e in condizioni precarie. La sospensione della potestà genitoriale e il collocamento in una casa famiglia hanno suscitato reazioni e interventi istituzionali, tra cui quello della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha espresso «allarme» per la vicenda e ha sollecitato il Ministro della Giustizia Carlo Nordio a valutare l’invio di ispettori per un approfondimento.
L’avvocato Angelucci, difensore della famiglia, ha sottolineato che si tratta di una famiglia «che cresce i bambini in modo diverso ma senza ledere i loro diritti, garantendo sanità e istruzione». La sospensione della potestà non interrompe l’affidamento, e la famiglia continua a difendere la propria scelta di uno stile di vita alternativo, a stretto contatto con la natura.



