Roma, 16 ottobre 2025 – In occasione dell’ottantaduesimo anniversario della deportazione degli ebrei di Roma, avvenuta il 16 ottobre 1943, la Comunità di Sant’Egidio insieme alla Comunità Ebraica di Roma hanno promosso un evento commemorativo nel cuore del Ghetto romano. La cerimonia ha rappresentato un momento importante di memoria e riflessione sulla tragica pagina della storia cittadina, con interventi di figure di primo piano impegnate nella difesa della democrazia e nella lotta contro l’antisemitismo.
Il monito contro l’antisemitismo selvaggio

Nel corso dell’evento, Victor Fadlun, presidente della Comunità Ebraica di Roma, ha lanciato un chiaro allarme sul ritorno di forme aggressive di antisemitismo nel paese. “L’Italia, che è la nostra democrazia, deve ergersi a difesa di fronte a diritti calpestati“, ha affermato Fadlun, sottolineando come in questi ultimi anni si sia registrato un preoccupante ritorno di atteggiamenti antisemiti. Egli ha denunciato come “chi colpisce gli ebrei in relazione alla guerra in Israele è antisemita” e ha citato episodi di discriminazione anche in ambito sportivo: “Chi va negli stadi e vuole vietare a Israele di giocare a calcio, è antisemita”.
Secondo Fadlun, è fondamentale “fare un lavoro per una società giusta e preservare la democrazia per il futuro dei nostri figli”, rimarcando l’importanza di mantenere viva la memoria storica per evitare il ripetersi di tragedie.
La voce della Comunità di Sant’Egidio e delle istituzioni
Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, ha ribadito l’impegno per la convivenza tra religioni, evidenziando che “la convivenza fra antisemitismo, razzismo e nazionalismi accesi non è possibile”. Riccardi ha ammonito sul fatto che “stiamo tornando ai tempi dell’odio perché abbiamo dimenticato la memoria: se avessimo preservato la storia, non sarebbero accadute tante tragedie”.
Anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha preso la parola ricordando l’importanza di non dimenticare “una delle pagine più drammatiche della storia della città”. Ha definito la deportazione come “una ferocia perseguita con lucida e criminale follia, un’onta della nostra storia”, sottolineando come episodi recenti di vandalismo contro le pietre d’inciampo e scritte antisemite siano inaccettabili: “Non possiamo tollerare tutto questo”.
La Comunità di Sant’Egidio, movimento laicale di ispirazione cristiana fondato nel 1968 da Andrea Riccardi e presente in oltre 70 paesi, continua a svolgere un ruolo di primo piano nella promozione della pace, della solidarietà e della convivenza tra culture. La sua azione quotidiana si rivolge in particolare alla tutela dei diritti umani e alla lotta contro ogni forma di discriminazione.
Fonte: Pasquale Luigi Pellicone - Fadlun: "Tornato antisemitismo selvaggio, la democrazia va preservata"






