L’ex Ilva di Taranto continua a rimanere al centro della cronaca italiana: denunciate presunte violazioni della normativa comunitaria
Legambiente Taranto e Peacelink hanno formalmente annunciato la presentazione di un ricorso alla Commissione Europea per denunciare presunte violazioni della normativa comunitaria nel procedimento di riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) dello stabilimento ex Ilva di Taranto.
La denuncia di disparità di trattamento e mancata trasparenza sull’ex Ilva
Il ricorso, indirizzato alla Direzione Generale Ambiente dell’Unione Europea, si concentra su una disparità di trattamento tra l’azienda e le associazioni ambientaliste, che hanno partecipato regolarmente al procedimento in qualità di soggetti interessati. Durante una conferenza stampa, Lunetta Franco, presidente di Legambiente Taranto, e Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink, hanno sottolineato come documenti fondamentali quali i pareri aggiornati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) sulla Valutazione di Impatto Sanitario (VIS), la versione aggiornata del Parere Istruttorio Conclusivo (PIC) e le osservazioni presentate dall’azienda, non siano stati resi disponibili nella documentazione pubblica consultabile.
Questa mancanza di trasparenza ha impedito una partecipazione effettiva del pubblico al processo autorizzativo, configurando una violazione dell’articolo 24 della Direttiva 2010/75/UE, della Convenzione di Aarhus e del principio di non discriminazione procedurale sancito dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea.
Le richieste a Bruxelles e le implicazioni per le autorità italiane
Nel ricorso, le associazioni chiedono alla Commissione Europea di avviare una procedura di indagine (EU Pilot) per verificare la conformità del procedimento AIA con la normativa comunitaria. Inoltre, sollecitano la valutazione di un’eventuale procedura d’infrazione per la violazione della Direttiva 2010/75/UE e della Convenzione di Aarhus. Le autorità italiane verrebbero invitate a modificare le prassi attuali, garantendo la parità di accesso alla documentazione, il diritto di replica e una partecipazione piena e trasparente di tutti i soggetti interessati.
Questa iniziativa si inserisce in un contesto di forte mobilitazione civica e ambientale a Taranto, dove Legambiente e Peacelink, da anni impegnate nella tutela della salute pubblica e dell’ambiente, continuano a monitorare con attenzione le evoluzioni legate all’ex Ilva, un tema centrale per la comunità locale e per la stessa politica ambientale europea.






