Milano, 18 settembre 2025 – Inizia domani a Milano il processo con citazione diretta a carico di Marco Campanelli, ex consulente di una scuola di danza, accusato di truffa ai danni dei nipoti di Silvio Berlusconi. La vicenda riguarda la gestione di quasi 10 milioni di euro di spese, affidata a Campanelli per sette anni tramite una società di servizi, dalla quale sarebbe stato sottratto almeno un milione di euro.
Il presunto raggiro ai danni dei nipoti di Berlusconi
Secondo quanto riportato da “Il Corriere della Sera”, le vittime del presunto raggiro sono Silvio Andrea e Paolo Enrico Beretta, rispettivamente di 45 e 50 anni, imprenditori e nipoti di Silvio Berlusconi attraverso la madre, Maria Antonietta Berlusconi, sorella del Cavaliere. A seguito della scomparsa della madre, Campanelli avrebbe stretto un rapporto di fiducia con i fratelli Beretta, assumendo di fatto la gestione della loro vita quotidiana, senza però alcun ruolo ufficiale o carica societaria formale.
In particolare, Campanelli si sarebbe occupato della manutenzione delle residenze di famiglia, del coordinamento del personale di servizio e di sicurezza, degli acquisti di beni di lusso e di altre incombenze. Per ottimizzare fiscalmente le spese, avrebbe proposto ai Beretta di avvalersi della società «M&C Service srl», nella quale non aveva ruoli ufficiali, ma che risultava a lui riconducibile tramite due soci a lui legati.
Le indagini e la difesa
Le irregolarità emergerebbero dal 2019, quando i nipoti di Berlusconi, insospettiti da alcune richieste di chiarimenti rimaste inevase, hanno incaricato un consulente informatico forense di analizzare 50.000 file presenti nel computer di Campanelli, utilizzato nella scuola di danza. Tale analisi avrebbe portato alla luce una presunta distrazione sistematica di circa un milione di euro, realizzata attraverso la falsificazione di resoconti, gonfiamento delle fatture e passaggi societari intermedi.
Campanelli, però, rigetta le accuse e sostiene che la denuncia del 2023 sia una reazione alle azioni giudiziarie intraprese contro di lui, tra cui un decreto ingiuntivo per un credito di 200.000 euro relativo a fatture del periodo 2017-2019 e una richiesta di pagamento di 1,2 milioni di euro per la ristrutturazione di una villa, su cui si baserebbe una presunta “scrittura privata” del 2016, mai riconosciuta né documentata dai Beretta.
Il processo avrà quindi il compito di accertare la fondatezza delle accuse di truffa e la reale entità delle somme sottratte nell’ambito della gestione patrimoniale dei nipoti dell’ex premier Silvio Berlusconi.






