Roma, 28 ottobre 2025 – Continua il delicato confronto giudiziario tra Vittorio Sgarbi e sua figlia Evelina Sgarbi, con l’udienza presso il Tribunale Civile di Roma che ha visto la presenza di entrambi per discutere la richiesta della giovane di nominare un amministratore di sostegno per il noto critico d’arte e sindaco di Arpino. Il giudice Paola Scorza si è riservata la decisione, che sarà comunicata nei prossimi giorni, lasciando in sospeso l’esito di questo complesso contenzioso familiare.
La posizione di Evelina Sgarbi e il contesto familiare
Evelina, venticinquenne modella e figlia di Vittorio, ha ribadito con fermezza di agire esclusivamente nell’interesse del padre, dichiarando: “La mia intenzione è fare gli interessi di mio padre”. Durante l’udienza, assistita dall’avvocato Lorenzo Iacobbi, ha evitato ulteriori commenti, ma il suo intervento pubblico a Domenica In ha chiarito il profondo scontro in atto. La giovane ha raccontato di essere stata esclusa dalla vita del padre e di aver constatato personalmente un grave peggioramento delle condizioni di salute di Sgarbi, ricoverato per una grave depressione che lo avrebbe portato a pesare appena 47 chili. Evelina ha denunciato inoltre un ostacolo costante nel rapporto con la compagna storica di Vittorio, Sabrina Colle, accusata di aver creato un muro che le ha impedito di avere informazioni dirette sullo stato di salute del padre.
Il critico d’arte, noto per la sua carriera politica e culturale, si è opposto con decisione alla nomina di un amministratore di sostegno, definendo la richiesta “una forma di offesa” e sostenendo che si tratti di un tentativo di strumentalizzare questioni familiari ed economiche. Sgarbi ha recentemente dichiarato di essere in ripresa e di avere intenzione di sposare Sabrina Colle, sua compagna da oltre vent’anni.
L’udienza e la figura dell’amministratore di sostegno
L’udienza, durata circa un’ora e mezza, ha previsto anche un momento riservato in cui il giudice ha parlato privatamente con Sgarbi. Non sono previste ulteriori indagini mediche, mentre la decisione del tribunale dovrà stabilire se vi siano i presupposti per affidare una tutela legale al noto critico, in base alla legge 6/2004 che disciplina l’istituto dell’amministratore di sostegno, strumento pensato per assistere chi non è in grado di gestire autonomamente i propri interessi.
All’esterno del tribunale si è registrata una manifestazione di sostegno a Vittorio Sgarbi, con alcuni sostenitori che hanno espresso critiche verso Evelina, percepita come isolata rispetto al resto della famiglia, che appare invece compatta intorno al critico d’arte. La madre di un’altra figlia di Vittorio, Alba, ha ribadito l’importanza del supporto di Sabrina Colle, definendola una presenza costante e premurosa.
La complessità del rapporto padre-figlia e le reazioni pubbliche
Il caso Sgarbi ha suscitato ampio dibattito pubblico, anche per le risonanze mediatiche legate alla salute mentale di personaggi pubblici e alle dinamiche familiari difficili. Evelina ha respinto con forza le accuse di voler approfittare del patrimonio del padre, affermando con chiarezza: “Non ho mai pensato di gestire le sue cose. Ho agito nel suo interesse”. Il critico, dal canto suo, ha definito la vicenda una dolorosa pagina di incomprensioni familiari.



