Roma, 9 luglio 2025 – È deceduto oggi all’ospedale Sant’Eugenio uno dei due feriti gravi dell’esplosione a Roma avvenuta lo scorso venerdì presso il distributore di benzina di via dei Gordiani, nel quartiere Prenestino. La vittima è Claudio Ercoli, ispettore della polizia di piazza dell’Eni, che aveva riportato ustioni di terzo grado sul 55% del corpo. Nella giornata di ieri, Ercoli era stato sottoposto a un complesso intervento di innesto di cute omologa.
“L’equipe medica e chirurgica ha messo in atto ogni possibile trattamento intensivo e specialistico, ma le condizioni cliniche del paziente sono progressivamente peggiorate, fino al decesso, causato dalla gravità delle lesioni riportate“, ha spiegato in una nota la Asl 2 esprimendo cordoglio per la morte dell’uomo.
Rimane invece ancora in condizioni critiche, ma stabili, l’altro paziente grave, che presenta ustioni sul 25% del corpo. La prognosi resta riservata.
Rocca: “Profondo cordoglio”
Della tragica scomparsa di Ercoli ha parlato anche Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio: “Esprimo il mio profondo cordoglio e la vicinanza della Regione Lazio alla famiglia di Claudio Ercoli, il lavoratore tragicamente scomparso in seguito all’esplosione della pompa di GPL a Roma. La sua morte, avvenuta dopo giorni di lotta tra la vita e la morte, ci colpisce profondamente. Quanto accaduto è una tragedia che richiama l’urgenza di mantenere altissimi gli standard di sicurezza in ogni luogo di lavoro. Mi auguro che venga fatta piena luce sulle dinamiche dell’incidente“, le sue parole.
E ancora: “Alla famiglia, ai colleghi e a chi gli ha voluto bene va il nostro pensiero e il nostro abbraccio più sincero. Ci tengo anche a ringraziare tutti gli operatori sanitari che, in questi giorni, hanno assistito lui, così come gli altri feriti, con grande professionalità, tenacia e dedizione“, ha aggiunto.
Le condizioni degli altri feriti
Nel pomeriggio di oggi, presso il reparto di chirurgia del policlinico Umberto I, verranno sottoposti a un delicato intervento di ricostruzione il vice ispettore di polizia Marco Neri e l’agente di polizia Francesco D’Onofrio, i due poliziotti che riportano le ferite più serie. Entrambi sono ricoverati al Sant’Eugenio per le ustioni causate dall’esplosione, che ha coinvolto anche altri agenti e vigili del fuoco intervenuti prontamente sul posto.
Esplosione a Roma, indagini in corso e bonifiche ambientali
Le indagini sull’esplosione nel distributore di benzina proseguono sotto la supervisione della Procura di Roma, che ha aperto un fascicolo per lesioni e disastro colposo. Gli investigatori stanno valutando anche un possibile errore umano durante il trasbordo del GPL dalle cisterne ai serbatoi dell’impianto. Polizia, carabinieri, polizia locale e vigili del fuoco collaborano nelle operazioni di bonifica che continueranno nei prossimi giorni per acquisire ulteriori dati utili alle indagini.
Il racconto degli agenti sopravvissuti e il clima nel quartiere
Tra i feriti, il poliziotto campione di karate Francesco D’Onofrio ha raccontato l’inferno vissuto: “Siamo entrati nel fuoco per salvare due persone bloccate dal fumo, una sensazione di bruciare completamente. Nonostante tutto, rifarei tutto per salvare vite”. D’Onofrio e il viceispettore Neri erano stati tra i primi ad arrivare e hanno contribuito a evacuare la zona, impedendo a decine di persone di rischiare ulteriormente.
Nel quartiere, l’episodio ha suscitato grande preoccupazione e proteste da parte dei residenti e dei comitati locali, che da anni denunciano la pericolosità di impianti a rischio nelle vicinanze di scuole e centri sportivi. Intanto, è stata avviata una gara di solidarietà per il centro sportivo Villa de Sanctis, danneggiato dall’esplosione, mentre è attivo un centro di ascolto psicologico gratuito per aiutare la comunità a superare il trauma collettivo.






