L’esplosione avvenuta recentemente a Roma in un distributore di carburante ha riacceso l’attenzione su un tema delicato e complesso: la sicurezza degli impianti di servizio e la loro distribuzione sul territorio urbano italiano. Il fenomeno, purtroppo non nuovo, impone un’analisi approfondita delle normative vigenti, delle differenze tra le varie tipologie di stazioni di servizio, e del quadro storico degli incidenti che hanno segnato il Paese negli ultimi cinquant’anni.
La distribuzione e le normative delle stazioni di servizio in Italia
Le stazioni di servizio in Italia sono distribuite in modo capillare su tutto il territorio nazionale, con una maggiore concentrazione nelle aree urbane e lungo le principali arterie stradali e autostradali. Tuttavia, la presenza di distributori all’interno dei grandi centri abitati è soggetta a regolamentazioni stringenti, volte a garantire la sicurezza e a limitare i rischi per la popolazione.
Le normative italiane prevedono distanze minime tra gli impianti e le abitazioni, nonché tra distributori e strutture sensibili come scuole e ospedali. Queste disposizioni sono stabilite da leggi nazionali e regolamenti regionali e comunali, che tengono conto di fattori come il tipo di carburante distribuito e la densità abitativa. Ad esempio, è comune che nei centri storici o in zone densamente popolate le autorizzazioni per nuovi impianti siano limitate o vietate, mentre nelle periferie e lungo le grandi vie di comunicazione la presenza è più tollerata.
Inoltre, la legge impone rigidi controlli periodici sugli impianti per prevenire fughe di gas e malfunzionamenti, obbligando le aziende a rispettare standard tecnici elevati e ad adottare sistemi di sicurezza avanzati.
Differenze tra stazioni di servizio con gas (GPL e Metano) e quelle tradizionali
Un aspetto fondamentale nella valutazione della sicurezza degli impianti riguarda le tipologie di carburanti distribuiti. Le stazioni che offrono anche gas GPL e metano presentano caratteristiche differenti rispetto a quelle che servono solo benzina e diesel.
Le stazioni con gas sono dotate di impianti specifici per lo stoccaggio e la somministrazione di combustibili gassosi, che comportano rischi distinti, quali la possibile fuoriuscita di gas infiammabile e la necessità di una ventilazione adeguata. Per questo motivo, tali impianti sono soggetti a normative più severe in termini di distanze minime da abitazioni e luoghi pubblici, oltre a richiedere sistemi di rilevazione automatica di fughe e dispositivi di emergenza più sofisticati.
Le stazioni che distribuiscono solo carburanti liquidi (benzina e diesel) devono comunque rispettare precauzioni rigorose, ma i rischi sono diversi, principalmente legati a perdite di carburante e incendi. La manutenzione e i controlli tecnici sono quindi calibrati sulle peculiarità di ogni tipo di impianto.
Best practice e normative internazionali per la sicurezza degli impianti
A livello globale esistono numerose best practice e normative all’avanguardia che l’Italia sta progressivamente adottando o valutando di recepire per migliorare la sicurezza delle stazioni di servizio.
Tra le più rilevanti vi sono:
- L’adozione di sistemi di monitoraggio continuo delle emissioni di gas e delle condizioni tecniche degli impianti, con sensori collegati a centrali operative per interventi rapidi in caso di anomalie.
- La previsione di zone di sicurezza ben definite e l’accesso controllato nelle aree di stoccaggio, per limitare l’esposizione dei lavoratori e del pubblico a potenziali pericoli.
- L’implementazione di procedure di emergenza e formazione continua del personale operativo, con simulazioni periodiche di evacuazione e gestione delle crisi.
- L’inserimento nei regolamenti di clausole stringenti riguardanti la manutenzione programmata, il controllo qualità e l’utilizzo di materiali certificati e resistenti alle alte pressioni e temperature.
In Europa, la direttiva ATEX e le normative UNI EN specifiche per impianti a gas rappresentano un riferimento fondamentale, e l’Italia ha intensificato il lavoro normativo anche in risposta ai recenti incidenti.
La sicurezza degli impianti di distribuzione carburanti rimane dunque una sfida complessa, che richiede costante aggiornamento legislativo, investimenti tecnologici e una cultura della prevenzione condivisa tra istituzioni, operatori e cittadini. L’evento di Roma riporta l’attenzione su quanto sia necessario continuare a vigilare con rigore per evitare nuove tragedie.






