Chieti, 6 ottobre 2025 – Quattro escursionisti campani sono stati tratti in salvo ieri sera sulla Maiella, a circa 2.400 metri di quota nei pressi del Rifugio Manzini, grazie a un intervento congiunto del Soccorso alpino speleologico Abruzzo e dell’Aeronautica Militare. Il gruppo, composto da giovani, aveva intrapreso la salita verso la vetta del Monte Amaro ma si è trovato in difficoltà a causa delle avverse condizioni meteorologiche e di un infortunio.
Le condizioni meteo avverse
Durante la giornata di domenica, i quattro escursionisti avevano deciso di fermarsi al Rifugio Manzini per la notte dopo che una donna del gruppo aveva riportato una lussazione al ginocchio. Il tentativo di discesa nella mattinata di ieri è stato vanificato da una tormenta di neve e dalla ridotta visibilità che ha reso pericoloso il cammino. Bagnati e infreddoliti, i giovani hanno richiesto aiuto dal rifugio.
Le operazioni di soccorso sono state coordinate dalla Prefettura di Chieti sotto la direzione del prefetto Gaetano Cupello, che ha attivato un dispositivo di intervento articolato tra il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (CNSAS) Abruzzo, l’Aeronautica Militare, i vigili del fuoco, il 118 e i Carabinieri. Le squadre di terra hanno raggiunto gli escursionisti con difficoltà, orientandosi con il supporto del GPS in condizioni di tormenta e scarsa visibilità.
Recupero aereo e trasporto in ospedale
Una volta stabilizzati sul posto, è stato richiesto l’intervento di un elicottero dell’85° Centro SAR del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare, decollato da Pratica di Mare. Il velivolo ha imbarcato i quattro escursionisti, trasportandoli all’ospedale di Chieti per controlli medici, senza che le loro condizioni destassero preoccupazioni. In una seconda rotazione, l’elicottero ha recuperato anche i tecnici della squadra di terra del CNSAS, concludendo l’operazione di soccorso intorno alle 23 di domenica.
L’intervento sottolinea ancora una volta l’importanza della sinergia tra il soccorso alpino e le forze aeree per garantire la sicurezza in ambiente montano, soprattutto in situazioni di emergenza in alta quota e in condizioni meteorologiche avverse.
