Ibiza, 24 luglio 2025 – Proseguono le indagini sulla morte di Michele Noschese, noto come Dj Godzi, il dj napoletano di 35 anni deceduto nella notte tra il 18 e il 19 luglio nella sua abitazione di Ibiza, dove risiedeva da oltre dieci anni. Dopo una prima autopsia giudicata “frettolosa” dalla famiglia, sono stati autorizzati nuovi accertamenti medico-legali sulla salma, tra cui una risonanza magnetica all’encefalo e una tac total body, volti a chiarire le cause del decesso e verificare eventuali lesioni ossee o dei tessuti molli.
Nuovi esami sulla salma per chiarire la dinamica della morte di Noschese
Gli esami sono stati richiesti dalla famiglia di Noschese e autorizzati dall’autorità giudiziaria spagnola, dopo il pressing degli avvocati della famiglia, che hanno contestato la prima autopsia eseguita senza la presenza del consulente di parte. Il medico-legale nominato dalla famiglia per assistere agli ulteriori accertamenti è Juan Luis Poncela. L’obiettivo è integrare i risultati dell’esame autoptico, che secondo la Guardia Civil aveva escluso segni di violenza sul corpo di Michele Noschese, attribuendo la morte a un malore causato dall’assunzione di diverse sostanze stupefacenti.
Il padre di Michele, Giuseppe Noschese, medico in pensione ed ex coordinatore del Trauma Center dell’ospedale Cardarelli di Napoli, ha dichiarato da Ibiza: “La salma di Michele sta per essere sottoposta agli esami che abbiamo richiesto. Mi sono rifiutato di vedere mio figlio perché so quale potrebbe essere il suo aspetto dopo un trauma del genere”. Giuseppe Noschese ha inoltre reso noto l’ultimo messaggio audio inviato dal figlio pochi minuti prima dell’arrivo della polizia: “Sono le 7.49, alle 7.50 già sai quello che devi fare. Eliminato brother, fuori un altro, grazie per il supporto, però dovete uscire da casa mia”. Il messaggio è agli atti dell’inchiesta.
Versioni contrapposte e indagini in corso
La morte di Noschese si inserisce in un contesto di versioni divergenti. La Guardia Civil sostiene che Michele fosse sotto l’effetto di stupefacenti e che sia morto per arresto cardiaco dopo un intervento necessario a contenere un’aggressione con coltello ai danni di un vicino di casa anziano. Numerosi testimoni e la famiglia, invece, denunciano di un trattamento violento da parte degli agenti, che avrebbero immobilizzato il dj con manette a mani e piedi, sottoponendolo a percosse e mettendolo a pancia in giù.
Secondo una testimone, Noschese inseguiva una ragazza poco prima dell’intervento della polizia e avrebbe avuto una colluttazione con un vicino di casa, Xavier, che ha riportato lividi e un trauma dopo la colluttazione. Il padre di Michele ha presentato un esposto per ipotesi di omicidio volontario contro ignoti, chiedendo l’identificazione degli agenti coinvolti e l’acquisizione dei filmati dell’arresto.






