Roma, 12 dicembre 2025 – Prosegue la complessa vicenda giudiziaria sull’eredità di Stefano D’Orazio, storico batterista dei Pooh scomparso nel 2020 a causa delle complicanze del Covid-19. Dopo il riconoscimento ufficiale di Francesca Michelon come figlia biologica di D’Orazio da parte della corte di primo grado, ora è in corso il processo d’appello presso la Corte d’Appello di Roma, che dovrà definire la ripartizione economica del patrimonio del musicista.
Il contenzioso sull’eredità di Stefano D’Orazio
La sentenza del tribunale romano di aprile 2025 ha sancito definitivamente la paternità di Stefano D’Orazio nei confronti di Francesca Michelon, grazie a un test del DNA ritenuto incontrovertibile. Tuttavia, la decisione ha comportato anche l’annullamento del testamento pubblico del 2016, che escludeva Francesca dalla divisione ereditaria. La corte ha stabilito che il patrimonio del batterista storico dei Pooh dovesse essere diviso equamente tra Francesca Michelon e la vedova, Tiziana Giardoni, che era stata inoltre condannata a risarcire la figlia con 60 mila euro per danni esistenziali.
Nel successivo grado di giudizio, però, la vedova ha presentato ricorso chiedendo un aumento del risarcimento da 60 mila a 100 mila euro, sostenendo che la responsabilità della mancata relazione tra padre e figlia fosse imputabile a Francesca Michelon. Inoltre, Giardoni si è detta disposta a riconoscere a Francesca solo la quota legittima di un terzo dell’eredità, anziché metà, ribadendo così un’interpretazione meno favorevole per la figlia.
Il patrimonio e i tentativi di mediazione
Nonostante la notorietà di Stefano D’Orazio come musicista, la consistenza esatta del suo patrimonio rimane al momento sconosciuta, un elemento che complica la quantificazione finale della quota ereditaria spettante a Francesca Michelon. I legali di entrambe le parti sono impegnati nel reperimento e nella valutazione di tutti i beni mobili e immobili appartenuti a D’Orazio, fondamentale per definire il valore economico in gioco.
In parallelo, si stanno valutando nuove possibilità di mediazione tra le due donne, dopo il fallimento del primo tentativo durante il processo di primo grado. Gli avvocati di Francesca Michelon hanno espresso disponibilità a riprendere i colloqui, con l’obiettivo di arrivare a un accordo extragiudiziale che possa chiudere la controversia, ormai ridotta a una mera disputa economica.
