Torino, 25 settembre 2025 – La vicenda legata all’eredità Agnelli continua a riservare sviluppi sorprendenti e intricati, soprattutto sul fronte della sparizione di opere d’arte di altissimo valore, appartenute a Gianni Agnelli, noto come “l’Avvocato”. L’indagine della Procura di Roma, che coinvolge anche i membri della famiglia, ha riportato alla luce un mistero che affonda le radici nella gestione del patrimonio artistico e immobiliare dopo la morte dell’imprenditore nel 2003.
Eredità Agnelli, il caso dei tredici quadri scomparsi e la sostituzione con copie
A seguito di ispezioni per le indagini legate all’eredità Agnelli nelle dimore della famiglia – Villa Frescot e Villar Perosa a Torino e un’abitazione romana – è emerso che tredici quadri originali, tra cui opere di Giacomo Balla, Giorgio De Chirico e Claude Monet, sono stati sostituiti con copie. I tre dipinti falsi più noti rinvenuti nel caveau del Lingotto sono “La scala degli addii” di Balla, “Mistero e malinconia di una strada” di De Chirico e il Monet “Glaçons, effet blanc”.
La Procura ipotizza reati di ricettazione ed esportazione illecita di opere d’arte. Da segnalare come non sia stata trovata alcuna documentazione che autorizzi il trasferimento all’estero di queste opere, un passaggio obbligatorio per tele di tale valore. Il valore stimato delle opere originali, riportato nel testamento di Gianni Agnelli, si aggira intorno a diversi milioni di euro ciascuno, confermando che al momento della sua scomparsa gli originali erano ancora nella sua disponibilità.
L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo e dal pm Stefano Opilio, si è arricchita di un nuovo filone: la ricerca di altri dieci quadri di pregio spariti, tra cui opere di Balthus, Francis Bacon, Robert Indiana, Georges Mathieu, Pablo Picasso e John Singer Sargent. La loro scomparsa aggrava il quadro di una possibile gestione opaca della collezione.
La Contesa Familiare e le Questioni Successorie
La complessità del caso non si esaurisce con le indagini sulle opere d’arte. Dopo la morte di Gianni Agnelli, la gestione del patrimonio è passata a sua moglie, Marella Caracciolo di Castagneto, scomparsa nel 2019, e successivamente in eredità alla figlia secondogenita, Margherita Agnelli. Quest’ultima, dopo aver effettuato ispezioni nelle proprietà, ha denunciato ammanchi di beni di grande valore, scatenando un acceso confronto con i figli di Margherita: John, Lapo e Ginevra Elkann.
I discendenti sostengono che i quadri appartenessero esclusivamente alla nonna Marella e, pertanto, non facessero parte dell’asse ereditario di Gianni Agnelli. Questa interpretazione legale è al centro di una controversia più ampia che riguarda la successione e la distribuzione del patrimonio di una delle famiglie più influenti d’Italia.
Aggiornamenti sulle Indagini e il Contesto Legale
Negli ultimi anni, le indagini si sono affiancate alla complessa causa civile che vede contrapposta Margherita Agnelli alla parte dei suoi fratelli, in particolare John Elkann, attuale presidente di Exor e di realtà come Stellantis e Ferrari.
Nel 2022 è emersa la rete di società offshore riconducibile a Marella Caracciolo, con finanziarie costituite negli anni ’90 alle Isole Vergini Britanniche, che custodivano parte del patrimonio stimato in circa 900 milioni di euro. Questa rete, oggetto di un procedimento penale a Zurigo archiviato successivamente, è centrale nella tesi di Margherita che denuncia di essere all’oscuro di una parte consistente dell’eredità.
Parallelamente, la Procura di Torino ha accolto la richiesta di messa alla prova avanzata da John Elkann nell’ambito delle indagini sulle accuse legate all’eredità della nonna. Questa procedura, prevista dal codice penale italiano, consente di sospendere il procedimento penale a fronte di un periodo di servizi di pubblica utilità, con la possibilità di estinguere i reati contestati. Nonostante l’avanzamento di questa richiesta, vista da alcuni come una possibile ammissione di responsabilità, la difesa di Elkann sostiene che non vi sia alcuna ammissione e che si tratti di una possibilità per chiudere una vicenda complessa e dolorosa.
Un Patrimonio di Famiglia tra Arte, Affari e Controversie
Il patrimonio degli Agnelli non è solo industriale ma anche culturale e artistico, con i beni che si sono tramandati tra le generazioni. Gianni Agnelli, figura cardine della famiglia e dell’industria italiana, ha lasciato un’eredità che si estende ben oltre la Fiat, includendo immobili, opere d’arte e partecipazioni societarie.
La moglie, Marella Caracciolo, è stata una figura di rilievo nella gestione dei beni di famiglia, ma la sua scomparsa ha innescato una serie di contese che coinvolgono i suoi eredi diretti e indiretti. Margherita Agnelli, con i suoi figli, è al centro di questa complessa partita, che vede intrecciarsi aspetti legali, culturali e personali.
L’attenzione sulle opere d’arte scomparse, con le indagini che proseguono e la ricerca dei quadri originali, conferma come l’eredità degli Agnelli sia uno degli affari più delicati e seguiti nel panorama italiano, dove il valore storico e culturale si intreccia con quello economico e familiare.




