Tommaso Pizzuti, uno degli ultimi internati ciociari nei lager nazisti, è deceduto a 107 anni. I funerali si svolgeranno domani nella chiesa di Santa Maria a Fiume. Recentemente insignito della Medaglia d’onore, Pizzuti era l’unico sopravvissuto tra i deportati da Ceccano nel 1943
Tommaso Pizzuti, uno degli ultimi deportati ciociari nei lager nazisti, è morto all’età di 107 anni. La sua vita rappresentava una testimonianza preziosa di un periodo tragico della storia italiana e europea. Pizzuti, unico sopravvissuto dei dodici deportati dal comune di Ceccano nel 1943, sarà ricordato per il suo coraggio e la sua determinazione. I funerali si svolgeranno domani mattina presso la chiesa di Santa Maria a Fiume, dove amici e familiari si riuniranno per onorare la sua memoria.
Un riconoscimento tardivo
Solo tre mesi prima della sua scomparsa, il 27 gennaio 2025, in occasione della Giornata della Memoria, il prefetto di Frosinone, Ernesto Liguori, gli aveva conferito la Medaglia d’onore. Questo riconoscimento testimonia il suo straordinario percorso e il sacrificio subito durante gli anni più bui della storia del XX secolo. Pizzuti fu catturato dai nazisti dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Di fronte a una drammatica scelta, decise di rimanere fedele al giuramento fatto al Re, rifiutando di combattere al fianco del Terzo Reich, e fu deportato in Germania.
La testimonianza di un sopravvissuto
Durante la sua prigionia, Pizzuti lavorò per l’organizzazione Todt, un ente tedesco che impiegava prigionieri in lavori forzati per l’armamento e la costruzione di opere strategiche. La sua testimonianza, come quella di molti altri sopravvissuti, è fondamentale per comprendere le atrocità commesse durante la Seconda Guerra Mondiale e per mantenere viva la memoria in un’epoca in cui il rischio di oblio è concreto. La narrazione delle sue esperienze è un richiamo a non dimenticare gli orrori del passato.
Un’eredità di resilienza
La vita di Tommaso Pizzuti è un esempio di resilienza e di impegno civile. Negli anni successivi alla guerra, ha dedicato il suo tempo alla commemorazione e all’insegnamento della memoria storica, affinché le nuove generazioni non dimentichino gli orrori del passato. La sua morte segna la fine di un’epoca, ma il suo spirito e il suo esempio continueranno a vivere nella comunità e oltre, ispirando tutti a riflettere sulle lezioni della storia.






