Segrate, 2 settembre 2025 – Si è spento oggi all’età di 94 anni Emilio Fede, figura di spicco del giornalismo italiano e volto noto della televisione. Ricoverato presso la residenza assistenziale per anziani San Felice di Segrate, le sue condizioni si sono aggravate nelle ultime ore. Al suo capezzale le figlie Simona e Sveva.
Emilio Fede, una carriera tra tv e giornalismo

Nato a Barcellona Pozzo di Gotto il 24 giugno 1931, Emilio Fede ha attraversato quasi sette decenni di storia del giornalismo italiano, lasciando un’impronta indelebile. Dopo i primi passi nella carta stampata con testate come Il Momento e La Gazzetta del Popolo, Fede approdò alla Rai negli anni Cinquanta, dove divenne uno dei volti principali del telegiornale nazionale.
Nel 1976 condusse il TG1 e dal 1981 al 1982 ne fu direttore, guidando la redazione in momenti di grande rilevanza come la diretta storica sull’incidente di Vermicino, che segnò un nuovo modo di fare cronaca televisiva in tempo reale. Nel 1987, dopo una lunga esperienza nella televisione pubblica, si trasferì nelle televisioni private, prima con Rete A e poi con Mediaset, dove diresse il TG4 dal 1992 al 2012, diventando un volto simbolo di Rete 4.
Un personaggio controverso e poliedrico
Durante la sua lunga carriera, Emilio Fede è stato spesso al centro di polemiche legate al suo stile di conduzione e a un’accusa di eccessiva vicinanza politica, soprattutto nei confronti di Silvio Berlusconi, proprietario di Mediaset. Oltre alla sua attività di giornalista e conduttore, Fede è stato anche scrittore e autore di numerosi libri pubblicati da Mondadori.
Negli anni successivi all’addio al TG4, nel 2012, ha continuato a essere presente nel panorama mediatico con rubriche e partecipazioni a trasmissioni, mantenendo una certa visibilità anche in età avanzata. La sua vita privata è stata segnata dal matrimonio con la giornalista e senatrice Diana de Feo, scomparsa nel 2021, e dalla sua nota passione per il gioco d’azzardo.
Emilio Fede lascia un’eredità complessa, fatta di successi televisivi e di controversie, che lo hanno reso una delle figure più riconoscibili e dibattute del giornalismo italiano degli ultimi decenni.






