Roma, 2 settembre 2025 – Si è spento oggi a Segrate, all’età di 94 anni, Emilio Fede, storico giornalista e volto televisivo tra i più noti del panorama italiano. Il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha espresso il proprio cordoglio con un messaggio ufficiale, sottolineando come Fede sia stato per anni protagonista dell’informazione nazionale e manifestando vicinanza alla famiglia e ai suoi cari.
Il ricordo delle istituzioni e della Rai
La Rai ha voluto ricordare Emilio Fede come una figura di spicco dei primi anni del Servizio Pubblico, evidenziando la sua lunga carriera iniziata nel 1958 come conduttore a contratto e poi come inviato speciale in Africa per otto anni. Fu tra l’altro il conduttore della prima edizione del TG1 in colore, andata in onda il 28 febbraio 1977, e ne fu direttore per due anni, fino al 1987.
Fonti istituzionali e personalità politiche hanno manifestato il loro cordoglio: la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha salutato Fede con un “Buon viaggio Emilio” accompagnato da una foto che li ritrae sorridenti. Elisabetta Casellati, Ministro per le Riforme istituzionali, ha definito il giornalista un “volto storico del giornalismo e amico sincero”, mentre la sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni ha ricordato come Fede abbia lasciato un’impronta indelebile nel giornalismo italiano.
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha voluto ricordare Emilio Fede come un “volto storico del giornalismo televisivo” che ha accompagnato milioni di italiani per oltre mezzo secolo, sottolineando la sua lunga carriera iniziata negli anni Sessanta in Rai e proseguita nelle successive esperienze televisive.
Una carriera lunga e controversa
Nato a Barcellona Pozzo di Gotto il 24 giugno 1931, Fede iniziò la sua carriera giornalistica collaborando con testate come Il Momento e la Gazzetta del Popolo. Entrò in Rai nel 1958, dove fu inviato speciale in Africa e conduttore del TG1 fino al 1987, anno in cui terminò il suo rapporto con l’azienda pubblica.
Passò poi a Mediaset, dove fu direttore di Videonews, Studio Aperto e infine del TG4, ruolo che mantenne dal 1992 al 2012. Durante la sua direzione, il TG4 si caratterizzò per un’informazione spesso schierata, soprattutto a favore di Silvio Berlusconi, allora proprietario della rete. Emilio Fede fu un innovatore nel giornalismo televisivo, come ricordato dal direttore del TgLa7 Enrico Mentana, che sottolineò come Fede fosse già un anchorman molto noto ancor prima dell’avvento di Berlusconi e del TG4.
La sua carriera fu segnata anche da alcune controversie, tra cui accuse di eccessiva faziosità e un processo per associazione a delinquere a scopo di diffamazione. Nel 2017 fu condannato a 3 anni e sei mesi per bancarotta in relazione a un caso legato all’agenzia di Lele Mora.
Dopo la fine del suo incarico al TG4 nel 2012, Fede continuò ad essere attivo nel mondo dell’informazione con rubriche e partecipazioni televisive fino agli ultimi anni.
I messaggi di cordoglio da politica e media
La senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli ha ricordato Emilio Fede come un “grande protagonista del giornalismo televisivo, un innovatore che ha raccontato politica e attualità con passione e coraggio”. Anche Matteo Salvini ha espresso il cordoglio della Lega, definendo Fede un “protagonista indiscusso della tv, della politica e del giornalismo”.
Fernanda Gozzini, sua collaboratrice per vent’anni, ha testimoniato un lato più personale del giornalista: “Era un personaggio tutt’altro che facile, ma lavorare con lui è stato un privilegio. La morte della moglie Diana, a cui era molto legato, lo aveva profondamente segnato”.
Il ricordo unanime è quello di un uomo che ha segnato un’epoca del giornalismo italiano, con uno stile inconfondibile e una carriera che ha attraversato oltre mezzo secolo di storia televisiva e politica del Paese.






