È arrivata senza annunci, lontana dai riflettori che di solito l’accompagnano. Elodie, una delle artiste più amate del panorama musicale italiano, ha scelto il silenzio e l’azione per partecipare come volontaria alla cena per i meno fortunati sotto i portici di piazza San Babila, a Milano. Capelli sciolti, felpa blu coperta dalla pettorina di Fondazione Progetto Arca, la cantante si è messa subito al lavoro, in piedi dietro ai tavoli, a servire. Una serata fredda, natalizia, in cui Milano ha mostrato il suo volto più fragile e, allo stesso tempo, più solidale.
Elodie tra i volontari: una presenza discreta, ma autentica
La tavolata era apparecchiata per cento persone, ma ne sono arrivate centocinquanta. Nessuno è rimasto fuori. Come spesso accade quando l’urgenza incontra l’attenzione, il posto si è trovato per tutti. Tra i volontari – una trentina in tutto – c’era anche Franz, del duo Ale e Franz. Elodie ha servito lasagne, passato antipasti, distribuito torte salate con gesti semplici e ripetuti, seguendo il ritmo di chi sa che il centro non è sé stesso, ma gli altri.
I primi a riconoscerla sono stati i ragazzini del Coro di voci bianche dell’Accademia del Teatro alla Scala: uno sguardo, un sorriso veloce, poi di nuovo ai piatti. Nessun autografo, nessun selfie. Elodie non era lì come testimonial, ma come volontaria vera, alla sua prima esperienza diretta “in piazza”, nonostante il suo impegno solidale duri da tempo.
Una serata di cura, musica e dignità sotto Natale
Quando è arrivato il momento di distribuire gli zaini, Elodie li ha consegnati uno a uno. Dentro, oggetti essenziali: una torcia frontale, guanti, una maglia termica, cioccolato. Piccole cose che diventano decisive per chi vive in strada, dove la notte non perdona.
La serata aveva qualcosa di speciale. Il Coro ha aperto con canti natalizi, le voci leggere sotto i portici hanno fatto rallentare la piazza. Poi panettone, pandoro, gli ultimi zaini. In piazza c’era anche l’autobus degli Angeli dei City Angels, mentre altri presìdi solidali venivano rafforzati in città.
Alla fine Elodie è rimasta fino all’ultimo, aiutando a sgomberare tavoli e sedie. Milano, sotto Natale, mostra le sue ferite e le mani che provano a tenerle insieme. A volte senza rumore. A volte servendo un pasto caldo.





