Elena Aubry, la madre: “Dal processo mi aspetto giustizia”
Al processo sotto accusa sei funzionari del Comune di Roma
Cronaca (Roma). “Oggi sarà pesantissima perché dovrà ascoltare come è morta mia figlia. Ho messo un post su Facebook con una foto di mia figlia, e gli occhi di mia figlia, dicendo guardatela negli occhi, i suoi occhi verdi, e ditele che per soldi lei non è più chi lei non è più qui”, afferma Graziella Viviano, madre di Elena Aubry, la 26enne morta nel maggio 2018 mentre era in moto in via Ostiense a Roma, prima dell’udienza al tribunale di Roma dove sei funzionari del Comune sono accusati della morte della ragazza. “Questa è la mia risposta a queste persone. Dall’altra parte spero ci siano cambi sul nostro codice penale e che questo tipo di reati dove viene messa in pericolo la vita dei cittadini, venga paragonata ad una strage con dei veri e propri attentatori. Il processo? Mi aspetto giustizia e giustizia. Niente può riportare una figlia perché nulla può farlo. Però il fatto di sapere che non si può più bypassare il proprio dovere, manutenere le strade, tutti devono sapere che chi se ne prende la gestione deve occuparsene al meglio. Una sentenza dica una volta per tutte: signori non potete stare tranquilli seduti sulle vostre poltrone, questo vorrei dalla sentenza per Elena”. (Marco Vesperini/alanews)