Si è spento oggi all’età di 95 anni Carlo Sassi, storico giornalista e voce iconica della moviola a La Domenica Sportiva, trasmissione Rai alla quale ha legato gran parte della sua carriera.
La carriera di un pioniere della moviola
Nato a Milano il 1° ottobre 1929, Carlo Sassi iniziò la sua vita professionale con una breve esperienza da calciatore. Nel 1946, dopo un provino non andato a buon fine con l’Inter, giocò in Serie C con l’Angerese e successivamente tra i dilettanti, prima di abbandonare il calcio professionistico per motivi di studio e geografici. Dopo nove anni di lavoro in banca, entrò in Rai nel 1960, dove divenne un punto di riferimento per gli appassionati di calcio grazie al suo ruolo nella nascita e nello sviluppo della moviola.
Fu infatti Sassi a portare alla ribalta la moviola, tecnologia innovativa che rivoluzionò il modo di commentare e analizzare le partite di calcio, permettendo di rivedere in rallentatore gli episodi controversi. La prima storica apparizione della moviola affidata a Sassi risale al 22 ottobre 1967, in occasione del celebre “gol fantasma” di Gianni Rivera nel derby tra Inter e Milan, un episodio che segnò un prima e un dopo nella televisione sportiva italiana. Inizialmente si occupava solo della selezione degli episodi, mentre in diretta i commenti erano affidati a Bruno Pizzul: negli anni Ottanta, invece, Sassi commentava direttamente gli episodi in una rubrica chiamata Pronto moviola, interagendo anche con i calciatori tramite telefono.
Il ruolo nella cultura calcistica italiana
Carlo Sassi rimase alla Domenica Sportiva fino al 1991, per poi condurre nel 1992 il programma Quasi Gol insieme a Sandro Ciotti e dal 1993 al 2001 affiancare Fabio Fazio e Marino Bartoletti in Quelli che il calcio. Originariamente tifoso dell’Inter, divenne poi sostenitore della Cremonese, legato all’amicizia con l’ex presidente Domenico Luzzara.
La sua attività ha segnato profondamente la cultura calcistica italiana, contribuendo a rendere la moviola uno strumento imprescindibile per la discussione sportiva, anche se non privo di controversie, come nel celebre caso del gol annullato a Maurizio Turone nel 1981, episodio che ancora oggi alimenta dibattiti e rivalità.
Carlo Sassi lascia così un’eredità indelebile nel mondo del giornalismo sportivo italiano, avendo reso popolare una tecnologia che ha trasformato il modo di vivere il calcio in televisione e fuori dal campo.






