Bolzano, 14 agosto 2025 – Due neonati prematuri sono deceduti nell’arco di poche ore presso l’ospedale di Bolzano, come riportato da Rai Südtirol. I piccoli erano ricoverati nel reparto di terapia intensiva neonatale della struttura sanitaria cittadina. Il primo decesso è avvenuto martedì, mentre il secondo nella notte tra martedì e mercoledì.
Cause dei decessi dei neonati e condizioni del reparto a Bolzano
Secondo le prime ricostruzioni, la causa della morte dei due neonati di Bolzano sarebbe riconducibile a un’infezione batterica contratta durante il ricovero. Le autorità sanitarie locali hanno immediatamente avviato un’indagine approfondita per accertare la dinamica dell’infezione e per verificare eventuali criticità nel protocollo di sterilizzazione e gestione del reparto di terapia intensiva neonatale. Gli altri neonati ospitati nel reparto sono attualmente sottoposti a controlli medici rigorosi per prevenire ulteriori contagi.
L’Amministrazione comunale di Bolzano, guidata dall’attuale sindaco Claudio Corrarati, si è prontamente attivata per garantire la massima trasparenza e collaborazione con gli organi sanitari competenti. L’assessore competente Claudio Della Ratta ha dichiarato che tutte le misure previste dai protocolli di sicurezza sono in fase di implementazione per tutelare la salute dei piccoli pazienti.
Il contesto sanitario e geografico di Bolzano
Bolzano, nota per la sua posizione strategica tra le valli dell’Isarco, Sarentina e dell’Adige, ospita numerose strutture sanitarie di rilievo, tra cui l’ospedale dove si sono verificati i decessi. La gestione delle emergenze sanitarie è particolarmente delicata in questa zona, caratterizzata da un clima subcontinentale con inverni rigidi e estati calde, fattori che possono influire sulla diffusione delle infezioni.
Il caso ha suscitato grande attenzione non solo nella comunità locale ma anche a livello regionale, ponendo l’accento sull’importanza dei protocolli di sicurezza nelle terapie intensive neonatali e sulla necessità di interventi rapidi e coordinati per garantire la tutela dei pazienti più fragili.






