Un nuovo caso di violenza digitale coinvolge figure pubbliche italiane: tra le vittime del sito sessista che utilizza immagini generate da intelligenza artificiale figura anche la giornalista, scrittrice e conduttrice televisiva Francesca Barra. Il portale, noto per ospitare un forum con circa 7 milioni di iscritti, ha pubblicato immagini manipolate che ritraggono donne “spogliate” digitalmente senza alcun consenso.
Francesca Barra e la denuncia contro il sito sessista
Francesca Barra, da anni impegnata in ambito giornalistico e culturale, ha denunciato pubblicamente quanto accaduto. La conduttrice – che recentemente ha affiancato Roberto Poletti nei programmi “4 di sera” e “4 di sera Weekend” su Rete 4, oltre a essere opinionista nel reality “The Couple – Una vittoria per due” su Canale 5 – si è ritrovata vittima di questa pratica che viola la sua immagine e dignità. La Barra, nota anche per il suo impegno sociale e la sensibilità verso temi come la criminalità organizzata e la tutela delle donne, ha espresso profonda preoccupazione per la diffusione incontrollata di tali contenuti.
Questo il suo post di denuncia su Instagram:
Ho scoperto ieri che su un sito per adulti circolano immagini di me nuda, generate con l’intelligenza artificiale.
Non sono io, ma qualcuno ha deciso di costruire quella menzogna per ottenere attenzione e insinuare il dubbio che potessi essermi mostrata in quel modo negli ambienti in cui lavoro o ho lavorato: in Mediaset e con @pierochiambretti .
Ho pensato ai miei figli e ho provato imbarazzo e paura per ciò che avrebbero potuto sentire o leggere, se quelle immagini fossero finite nelle mani sbagliate. Non é arte, non é una scelta personale quindi ovviamente creata per suscitare morbosità pericolose perchè basate sull’alterazione della realtà senza consenso della diretta interessata.
E ho pensato alle figlie e ai figli di tutti, alle ragazze che subiscono la stessa violenza digitale e che forse non hanno i miei stessi strumenti per difendersi o la mia forza per reagire.
É una violenza e un abuso che marchia la dignità, la reputazione, la fiducia.
Un furto dell’immagine, del corpo, della libertà di essere viste come si è — non come un algoritmo o una mente malintenzionata decide di rappresentarci.
Le tecnologie dovrebbero essere strumenti di progresso, non di sopraffazione.
E invece, troppo spesso, diventano armi: di manipolazione, di vergogna, di distruzione dell’identità.
Chi crea, diffonde o ospita questo materiale commette un reato, ma troppo spesso le leggi, la rete e le piattaforme arrivano dopo.
Ho discusso da poco una tesi in criminologia sul cyberbullismo, proprio perché spero di poter contribuire con competenza ad arginare questo fenomeno e a sensibilizzare famiglie, studenti, figli.
Il mio assunto é che il cyberbullismo non è un problema fra ragazzi,
ma uno specchio delle nostre fragilità collettive e infatti eccoci qui a dare, come sempre, il pessimo esempio.
Questa non è solo la mia storia, ma il preludio di un pericolo che riguarda tutti.
Nessuna donna, nessuna ragazza dovrebbe trovarsi di fronte a un corpo inventato e sentirsi ferita due volte: nell’immagine e con l’impunità.
Il contesto tecnologico e sociale
L’uso dell’intelligenza artificiale in ambito digitale ha aperto nuove frontiere, ma anche rischi significativi. La manipolazione di immagini e video senza autorizzazione, soprattutto a scopo sessista e denigratorio, sta diventando un problema sempre più allarmante. La denuncia di personalità come Francesca Barra contribuisce a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni su questa forma di abuso, spingendo per l’introduzione di normative più stringenti e strumenti di tutela efficaci.
Nel frattempo, il dibattito sulla responsabilità delle piattaforme che ospitano tali contenuti si fa più acceso, mentre cresce la richiesta di interventi concreti per proteggere le vittime e contrastare la diffusione di materiale digitale illecito.






