Prosegue l’inchiesta sulla tragica morte di Elisa Spadavecchia, la 66enne insegnante in pensione di Vicenza, vittima di un incidente mortale avvenuto il 24 maggio scorso sulla spiaggia di Pinarella di Cervia. La donna è stata travolta e uccisa da una ruspa guidata da Lerry Gnoli, 54 anni, arrestato sabato scorso dai carabinieri e dalla Guardia Costiera di Cervia su ordine del Gip del Tribunale di Ravenna. Gnoli è accusato di omicidio colposo e di violazioni in materia di lavoro
Dettagli sull’incidente e sull’arresto
Il drammatico episodio si è verificato intorno alle 10.30 del 24 maggio, quando Gnoli, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, stava spianando le dune nel tratto di arenile antistante le colonie di Pinarella. Durante le operazioni, ha travolto Elisa Spadavecchia mentre la donna guardava il mare. Gli accertamenti hanno rilevato la presenza di cocaina nel sangue dell’indagato, contraddicendo la sua versione che negava un consumo recente della sostanza.
Le indagini, coordinate dal pm Lucrezia Ciriello e dal procuratore Daniele Barberini, evidenziano che Gnoli aveva ripreso a lavorare formalmente per conto del figlio, pur non essendo più legato contrattualmente al consorzio Consar da circa due anni. Inoltre, emergono dubbi sull’autorizzazione dei lavori svolti quel giorno, sospesi dall’ufficio demaniale pochi giorni prima dell’inizio della stagione balneare.
Contesto lavorativo e posizione legale di Gnoli
Secondo quanto riferito dal presidente di Consar, Veniero Rosetti, per guidare i mezzi cingolati come la ruspa non è richiesta la patente di guida ma un patentino, in possesso di Gnoli. Tuttavia, l’indagato ha già precedenti per omicidio stradale: nel 2022 aveva investito e ucciso un anziano mentre era alla guida sotto effetto di cocaina, circostanza che ha portato alla revoca della sua patente.
Il 30 maggio si sono svolti i funerali di Elisa Spadavecchia a Creazzo, nel Vicentino, con la partecipazione di una delegazione del Comune di Cervia e delle autorità locali. La famiglia, assistita dall’avvocato Carlotta Mattei, ha rifiutato la lettera di scuse proposta da Gnoli, definendola inopportuna di fronte a una tragedia così grave.
Le indagini proseguono per fare luce sulle responsabilità legate all’esecuzione dei lavori e alle eventuali autorizzazioni abusive che potrebbero aver contribuito all’incidente mortale.






