Insulti, minacce, obblighi a subire rapporti sessuali e percosse così violente da farle perdere i sensi, scatenate da una semplice richiesta di amicizia arrivata sui social. È l’incubo affrontato da una donna, vittima delle continue aggressioni del marito – un 44enne di origine egiziana – ora finito in arresto. L’ennesimo caso di violenza domestica.
Violenza domestica, la denuncia dopo l’intervento della guardia medica
A dare l’allarme è stato un medico di guardia, che si è trovato davanti una paziente con numerose contusioni e ferite evidenti. Nonostante la presenza del marito, il medico non si è lasciato ingannare e ha approfondito la situazione. A quel punto la donna ha iniziato a raccontare quanto stava vivendo e il dottore ha immediatamente attivato il protocollo contro la violenza domestica, allertando il 112.
Controllo ossessivo e rapporti sessuali imposti
Una volta arrivati sul posto, gli agenti hanno ascoltato la testimonianza della vittima, che ha descritto una realtà fatta di soprusi che andavano avanti da tempo. Dopo il matrimonio, celebrato un anno prima, l’uomo aveva iniziato a esercitare un controllo sempre più rigido su di lei, isolandola da familiari e amici, verificando costantemente i suoi spostamenti e perfino l’utilizzo del telefono. Con il passare dei mesi, alle minacce si erano aggiunte le aggressioni, fino alla costrizione a subire rapporti sessuali contro la sua volontà.
Percosse fino alla perdita di coscienza
L’episodio più grave è avvenuto quando il marito l’ha picchiata così duramente da farle perdere conoscenza, solo perché aveva ricevuto una richiesta di amicizia online. È stato lui stesso a portarla alla guardia medica, assicurandosi che venisse visitata. Accertate le responsabilità dell’uomo, la donna è stata trasferita in una struttura protetta e, in un secondo momento, ha sporto denuncia contro colui che aveva sposato e perdonato troppe volte, senza trovare prima il coraggio di ribellarsi.
Il marito violento è stato arrestato e condotto in carcere. Deve rispondere delle accuse di maltrattamenti in famiglia, lesioni gravi e violenza sessuale.






