Bologna, 25 aprile – Don Luigi Ciotti denuncia il trattamento disumano riservato ai migranti. Durante un intervento a Monte Sole, insiste sulla necessità di un trattamento dignitoso, criticando una politica che cerca solo consenso. Sostiene le ONG penalizzate per il loro operato
Durante un intervento toccante a Monte Sole in occasione delle celebrazioni del 25 aprile, don Luigi Ciotti ha denunciato con fermezza le gravi ingiustizie subite dai migranti in Italia. Le sue parole rappresentano un richiamo alla responsabilità collettiva e un appello a difendere i diritti umani in un contesto dove, secondo il sacerdote, la legalità spesso si trasforma in un meccanismo di repressione e disumanizzazione.
Episodi inquietanti e violazioni dei diritti
Ciotti ha portato alla luce episodi inquietanti, come quello delle motovedette italiane che hanno scaricato migranti ammanettati in Albania. Questa pratica, oltre a essere un simbolo di una politica che sacrifica la dignità umana per il consenso, rappresenta una violazione dei principi fondamentali dello Stato di diritto. “Il trattamento dignitoso per tutti è la misura della civiltà di un Paese”, ha affermato, sottolineando che la vera misura della società si vede nella cura dei più vulnerabili.
Politiche migratorie e ONG
L’attivista ha anche espresso preoccupazione per le politiche migratorie che puniscono le organizzazioni non governative (ONG) che operano in mare, spesso multate o costrette a dirigersi verso porti lontani dopo aver salvato vite umane. Questo comportamento, ha evidenziato Ciotti, non solo aggrava la sofferenza dei migranti, ma evidenzia una mancanza di umanità in un’epoca in cui la solidarietà dovrebbe prevalere.
Retorica politica e coscienza collettiva
La sua denuncia si estende anche alla retorica di alcuni politici che, secondo lui, utilizzano parole trionfalistiche per giustificare pratiche disumane nei confronti di persone in fuga da guerre e povertà. Ciotti invita a riflettere sul fatto che le morti in mare sono il segno di una coscienza collettiva sporca, un grave fallimento di un Occidente che spesso si gira dall’altra parte di fronte alla sofferenza altrui.
Il messaggio di don Ciotti è chiaro: non possiamo permettere che la disumanità diventi norma, e spetta a ciascuno di noi alzare la voce per difendere i diritti di chi è più vulnerabile. La sua chiamata alla solidarietà e all’azione è un invito a rinnovare l’impegno verso una società più giusta e accogliente.






