Il caso di Carlo Gilardi, professore e filantropo di Airuno, era stato al centro di numerosi servizi televisivi che avevano messo in discussione l’operato dell’avvocata Elena Barra, amministratrice di sostegno dell’anziano scomparso due anni fa all’età di 93 anni. Secondo la procura di Lecco, la trasmissione Le Iene avrebbe portato avanti una vera e propria «campagna diffamatoria». Ora è arrivata la condanna in primo grado per due giornaliste del programma, Carlotta Bizzarri e Nina Palmieri.

Condanna e ricostruzione della procura
Nella mattinata di venerdì 28 novembre, il giudice Gianluca Piantadosi ha disposto per entrambe una multa di 2 mila euro e un risarcimento complessivo di 100 mila euro a favore dell’avvocata Barra, somma che dovrà essere versata dalle imputate insieme a Rti Mediaset. La procura, rappresentata dal sostituto Chiara Stoppioni, sostiene che i quattordici servizi mandati in onda tra novembre 2020 e febbraio 2021 avrebbero proposto una versione alterata della vicenda, inducendo il pubblico a credere che Gilardi, pur disponendo di notevoli risorse economiche, fosse stato collocato in una Rsa contro la propria volontà e trattenuto senza possibilità di fare ritorno nella sua abitazione.
Barra, costituitasi parte civile e destinataria anche di minacce personali dopo la messa in onda delle puntate, aveva chiesto un risarcimento di almeno 300 mila euro. L’accusa aveva domandato una pena di un mese di reclusione per ciascuna giornalista. Bizzarri e Palmieri, insieme all’ex badante di Gilardi, Brahim El Mazoury, sono invece state assolte da uno dei due capi d’imputazione relativi alla diffamazione.
Reazioni e prospettive di appello
Le due giornaliste, assistite dagli avvocati Federico Giusti e Stefano Tognolo, hanno definito la decisione del tribunale «ingiusta» e hanno già annunciato un «sicuro appello», sottolineando come una precedente sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo avesse riconosciuto la violazione del diritto di autodeterminazione di Gilardi. Subito dopo la pronuncia del giudice, Nina Palmieri ha diffuso sui social un video registrato davanti al tribunale di Lecco, dichiarando: «Siamo fermamente convinte di aver svolto correttamente il nostro lavoro, non facciamo alcun passo indietro e naturalmente impugneremo la sentenza. Abbiamo fiducia nella giustizia».






