Roma, 30 ottobre 2025 – In occasione della manifestazione romana a sostegno degli ebrei e contro l’antisemitismo, Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), ha espresso un forte richiamo alla coerenza e alla lucidità nel riconoscere le minacce attuali alla democrazia e alla sicurezza nazionale. Di Segni, nata a Gerusalemme e da anni impegnata nella tutela della comunità ebraica italiana, ha posto l’accento non solo sulla protezione individuale, ma anche sulla salvaguardia dell’Italia come presidio democratico.
La sicurezza dell’Italia e la tutela contro l’antisemitismo

“Il problema non è solo, o almeno non è soltanto, la nostra tutela e la richiesta di sicurezza”, ha dichiarato Di Segni, “ma è la sicurezza dell’Italia come presidio di democrazia, per non far infiltrare nel silenzio e nella sordità chi vuole distruggerla, tra radicalizzazione religiosa e abuso”. La presidente dell’UCEI ha sottolineato come sfruttare il disagio sociale per alimentare conflitti non sia interesse né dei palestinesi, né degli ebrei, ma rappresenti invece un tentativo di smantellare lo Stato italiano. “È l’ora di essere svegli: chi è qui è per Israele, ma anche per l’Italia. Per cercare coerenza bisogna guardare alla coerenza”, ha aggiunto.
Con un’esperienza che unisce radici israeliane e italiane, e un impegno costante nell’ambito della sicurezza della comunità ebraica, Di Segni ha ribadito la necessità di un lavoro congiunto con le forze dell’ordine e i servizi di intelligence per contrastare la rinascita dell’antisemitismo.
Critiche alla relatrice ONU Francesca Albanese
Particolarmente severa è stata la presa di posizione di Di Segni nei confronti della relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, Francesca Albanese. Riferendosi al rapporto presentato da Albanese, ha affermato che questa “fa da guardia del corpo a Hamas, è l’antitesi della senatrice a vita Liliana Segre”. La presidente dell’UCEI ha contestato il peso attribuito dalla relatrice ONU al concetto di genocidio, chiedendosi “come può valere di più la sua parola su cosa sia genocidio rispetto a quella dei sopravvissuti?”.
La figura di Albanese, giurista italiana e relatrice ONU dal 2022, è stata al centro di numerose polemiche in Italia, soprattutto per le sue posizioni critiche nei confronti di Israele e per il confronto acceso con la senatrice Segre. Albanese ha denunciato violazioni dei diritti umani nei territori occupati e ha parlato di “ragionevoli basi” per ritenere raggiunta la soglia del genocidio da parte di Israele a Gaza, tesi contestata da numerosi esponenti della comunità ebraica italiana, tra cui appunto Di Segni.
La presidente dell’UCEI, ex militare israeliana con una doppia formazione in Economia e Giurisprudenza, guida dal 2016 la rappresentanza ufficiale degli ebrei in Italia, promuovendo la conservazione delle tradizioni, la tutela dei beni culturali e il rafforzamento dei rapporti con Israele e la Diaspora. Di Segni ha ribadito la necessità di distinguere tra critica politica e negazione della storia e della sofferenza, evidenziando come oggi sia cruciale “aprire gli occhi e capire con chi si ha a che fare” anche nelle istituzioni internazionali.
Il dibattito sull’antisemitismo e sul ruolo delle istituzioni internazionali resta dunque aperto, con l’UCEI in prima linea nella difesa della memoria e della sicurezza della comunità ebraica italiana.
Fonte: Marco Vesperini - Antisemitismo, Di Segni: "Albanese? Guardia del corpo di Hamas, antitesi di Segre"






