Maria Concetta Riina, figlia del defunto boss di Cosa Nostra Salvatore “Totò” Riina, e suo marito Antonino Ciavarello, genero del capomafia, sono al centro di un’indagine per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Il tribunale del Riesame di Firenze ha disposto la misura cautelare in carcere nei loro confronti
Estorsione aggravata e misura cautelare
Secondo l’accusa, Maria Concetta Riina e Antonino Ciavarello avrebbero estorto denaro a due imprenditori toscani, configurando così un grave reato aggravato dall’utilizzo del metodo mafioso. La procura di Firenze aveva avanzato la richiesta di custodia cautelare in carcere, inizialmente respinta dal giudice per le indagini preliminari (GIP), ma successivamente il tribunale del Riesame ha modificato il provvedimento, ritenendo necessario il carcere per i due indagati.
Antonino Ciavarello, noto anche come Tony, è detenuto dal marzo 2025 nel carcere di Rieti, dove ha iniziato uno sciopero della fame a causa del mancato rinnovo della carta di identità e delle difficili condizioni di salute, aggravate da patologie cardiache e diabete. La moglie Maria Concetta ha rivolto un appello alle istituzioni per un intervento urgente a tutela del marito, sottolineando le difficoltà nel ricevere assistenza sanitaria adeguata e il ritardo nel rilascio dei documenti.
Il contesto familiare e giudiziario
Maria Concetta Riina ha recentemente rilasciato un’intervista in cui ha raccontato la sua esperienza di figlia del boss, descrivendo un padre diverso dal ritratto pubblico, non prendendo le distanze dalla figura paterna. Nel frattempo, Antonino Ciavarello è stato arrestato a Malta nel febbraio 2024 in esecuzione di un mandato di cattura europeo, con precedenti per frode e truffa.
La vicenda si inserisce in un contesto giudiziario complesso, che vede ancora oggi emergere le ombre della famiglia Riina, simbolo della mafia siciliana e delle sue ramificazioni criminali. La misura cautelare disposta dal tribunale del Riesame segna un ulteriore sviluppo nelle indagini contro membri della dinastia mafiosa, a dimostrazione della continua attività di contrasto alle organizzazioni criminali sul territorio nazionale.






