In Sardegna la situazione relativa alla dermatite nodulare contagiosa (anche detta dermatite bovina) sembra finalmente sotto controllo, con solo due focolai ancora attivi su un totale di 77 finora estinti. L’ultimo focolaio è stato segnalato proprio oggi, mentre non si registrano nuovi casi da ottobre.
Dermatite bovina in Sardegna: la situazione
Secondo quanto riferito dall’assessorato della Sanità regionale, su un totale di 3.713 bovini monitorati, 492 sono stati infettati e purtroppo 156 sono deceduti a causa della malattia. Il numero di capi abbattuti raggiunge quota 3.411. Le operazioni di vaccinazione obbligatoria, svolte dai servizi veterinari delle ASL, hanno raggiunto un livello di copertura pari al 97% della popolazione bovina nell’intera isola.
Tuttavia, restano ancora circa 150 allevatori che non hanno adempiuto all’obbligo vaccinale, per i quali sono già stati previsti provvedimenti sanzionatori da parte delle autorità competenti. La Regione ha confermato che il provvedimento di blocco delle movimentazioni dei bovini è ancora in vigore, in linea con le disposizioni europee e nazionali, ma è in corso un dialogo costante con il Ministero della Salute per consentire una ripresa rapida delle movimentazioni extra-regionali.
Proteste degli allevatori e richieste di revoca delle restrizioni
L’organizzazione agricola Coldiretti Sardegna ha lanciato un monito forte nei confronti delle istituzioni, minacciando una possibile mobilitazione se non verranno revocate a breve le restrizioni sulla movimentazione dei capi. Il blocco, infatti, sta causando gravi perdite economiche al settore, nonostante gli allevatori abbiano dimostrato grande responsabilità e rispetto delle norme sanitarie.
Il presidente e il direttore di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu e Luca Saba, sottolineano come la Sardegna abbia raggiunto una copertura vaccinale eccellente, con quasi il 96% dei capi e il 97% delle aziende vaccinate. Zone come Sud Sardegna, Oristanese, Cagliaritano e vaste aree della Provincia di Nuoro hanno raggiunto i parametri previsti per la revoca delle restrizioni, con solo una trentina di focolai attivi.
Secondo Coldiretti, la situazione epidemiologica è in chiara regressione e il protrarsi delle limitazioni appare pertanto ingiustificato, con conseguenti danni economici che minacciano la stabilità e il futuro di un settore strategico per l’economia e l’identità della Sardegna.





