Proseguono le indagini sulla scomparsa di Denisa Adas, 34enne di origine romena di cui si sono perse le tracce nella notte tra il 145 e il 16 maggio. La donna, che lavora come escort, è stata vista per l’ultima volta in un residence a Prato. Attualmente la Procura di Prato si sta concentrando sull’ipotesi di un sequestro organizzato da un gruppo di connazionali che volevano obbligarla a lavorare per loro. Ma a rendere ancora più inquietante il quadro è la possibile presenza di un mandante: un avvocato, cliente abituale della donna, che si sarebbe invaghito di lei e avrebbe orchestrato il rapimento.
Le rivelazioni dell’amica e il ruolo della madre
Un’amica di Denisa, ascoltata in Procura, ha riferito dettagli significativi emersi durante una conversazione con la madre della ragazza il giorno dopo la scomparsa. La donna ha raccontato che, quando ha informato la madre di essersi rivolta a un legale per cercare la figlia, quest’ultima si è mostrata contrariata, sostenendo che stava “rovinando il piano” perché aveva già un avvocato incaricato. La madre, Maria Cristina Paun, 49 anni, è ora indagata per aver fornito false informazioni al pubblico ministero, dopo aver omesso tali elementi nella sua deposizione ufficiale.
Il telefono nascosto e la perquisizione
Gli inquirenti hanno perquisito l’abitazione romana a Torpignattara dove madre e figlia convivevano. L’operazione è stata autorizzata con un decreto firmato dal procuratore Luca Tescaroli e dal pm Andrea Maltomini con l’obiettivo di rintracciare un secondo cellulare Samsung che, secondo le testimonianze, la donna utilizzava per comunicare con l’avvocato. Il dispositivo è stato trovato e sarà ora oggetto di analisi approfondite. In parallelo, si è tenuto un vertice investigativo tra i magistrati e gli uomini dell’Arma per definire i prossimi passi. Sulle tracce della verità operano i nuclei investigativi dei Carabinieri di Firenze, Prato e il ROS.
La Cinquecento e gli oggetti rimasti
Nel frattempo, è stata passata al setaccio la Fiat Cinquecento di Denisa, tuttora parcheggiata davanti al residence Ferrucci con un tagliando di sosta datato lunedì 12 maggio. Al suo interno sono stati rinvenuti il passaporto e la carta d’identità della donna. Denisa era arrivata da Roma quel lunedì, con un soggiorno prenotato fino a domenica. La stanza del residence era ordinata, con la chiave inserita nella toppa dall’interno, ma mancava quella del portone d’ingresso. All’interno sono stati trovati solo alcuni trucchi, medicinali per lo stomaco e un paio di scarpe con i tacchi. Nessuna traccia di borsa, telefoni e valigie.
Le ultime ore e i contatti mancati
L’agenda della donna nei giorni precedenti alla scomparsa è stata ricostruita in dettaglio. Giovedì sera Denisa ha ricevuto due clienti: uno alle 20.30, l’altro alle 23. L’ultimo contatto telefonico registrato risale alle 23.28, quando parlò con la madre per 38 minuti. Subito dopo, entrambi i suoi telefoni risultano irraggiungibili. Le telecamere della zona hanno ripreso poco dopo un giovane ventenne uscire dal residence: è arrivato da Pistoia, ma risulta estraneo alla vicenda.
L’ultima cella e l’ipotesi del rapimento notturno
Alle 2.43 della notte tra il 15 e il 16 maggio, i cellulari di Denisa hanno agganciato una cella in via Nenni, a soli sei minuti dal residence e vicino all’autostrada. Gli inquirenti ritengono probabile che in quel momento la donna sia stata caricata su un’auto e portata via. A confermare l’ipotesi del sequestro c’è anche una testimonianza significativa: la mattina dopo, una donna ha riferito di aver sentito Denisa dire al telefono “Se vado da lui, o quello mi vede, mi ammazza”. Chi fosse il soggetto di quella frase resta un mistero, ma le indagini stanno vagliando anche le conversazioni nelle chat tra escort.
Il terrore tra le colleghe e il nome di Alexandra
Un’amica della donna ha confidato agli investigatori di vivere nel terrore. In un messaggio riferisce di essere stata spaventata da una collega nota sui siti per escort con il nome “Alexandra”: “Ale mi ha spaventata”, ha scritto. Gli inquirenti stanno cercando anche questa donna per fare luce sul suo ruolo nella vicenda e comprendere perché Denisa la temesse tanto.






