Denatalità: l’Istat ha reso noti i dati sul bilancio demografico relativo ai primi otto mesi del 2025, che evidenziano un ulteriore calo delle nascite in Italia rispetto allo stesso periodo del 2024. Un fenomeno che, secondo il presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, potrebbe portare a un nuovo record negativo nel numero di nuovi nati nel Paese.
Denatalità: nuovo calo delle nascite nel 2025
Secondo i dati diffusi dall’Istituto Nazionale di Statistica, nel periodo gennaio-agosto 2025 si è registrata una riduzione del 5,4% delle nascite rispetto ai primi otto mesi del 2024. Questo trend negativo conferma una tendenza ormai consolidata negli ultimi anni, che vede il numero di nuovi nati in Italia diminuire progressivamente. Il presidente dell’Istat, intervenuto agli Stati Generali della Natalità a Roma, ha sottolineato: “A meno che non accada qualcosa di straordinario, anche quest’anno si avrà un record negativo di nascite, con un numero di nuovi nati inferiore all’anno precedente”.
La diminuzione dei giovani laureati
Oltre al calo delle nascite, l’Istat ha evidenziato un fenomeno altrettanto preoccupante: negli ultimi dieci anni si è registrata una perdita netta di oltre 90mila giovani laureati tra i 25 e i 34 anni. Nel solo 2023, l’uscita dal Paese di laureati ha raggiunto un livello record, con circa 21mila giovani che hanno lasciato l’Italia. Questo dato indica un progressivo impoverimento del capitale umano nel Paese, un elemento che potrebbe avere ripercussioni anche sull’economia e sul futuro demografico italiano.
Questi dati si inseriscono in un contesto più ampio di sfide demografiche per l’Italia, che nel 2025 conta circa 59 milioni di abitanti, con una densità abitativa di circa 195 abitanti per km². La Repubblica italiana, con la sua posizione strategica in Europa e una storia millenaria, si trova ora a dover affrontare una crisi demografica che potrebbe influenzare il suo sviluppo sociale ed economico nei prossimi anni.






