Le analisi escludono errori nei rilievi genetici, mentre emergono discrepanze nelle dichiarazioni di Sempio sull’interrogatorio. La procura invita alla cautela.
Garlasco, 20 luglio 2025 – Dopo anni di polemiche e speculazioni, la procura di Pavia ha finalmente chiarito uno degli aspetti più controversi dell’inchiesta sul delitto di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007 nella villetta di via Pascoli a Garlasco. Il procuratore Fabio Napoleone ha annunciato che non vi è alcuna contaminazione del Dna attribuito all’«Ignoto 3», elemento chiave nelle nuove indagini sul caso.
Delitto Garlasco, nessuna contaminazione sul Dna «Ignoto 3»
Le recenti analisi scientifiche hanno escluso che il profilo genetico trovato sul tampone orale di Chiara Poggi provenga da sanitari, personale mortuario o investigatori intervenuti sulla scena del crimine. I profili Dna dei soccorritori accorsi nel 2007 sono risultati negativi e non corrispondenti all’«Ignoto 3». Il procuratore Napoleone ha voluto mettere fine alle numerose congetture che hanno alimentato dubbi e discussioni, definendole «confusioni e mistificazioni» che non fanno che rallentare le indagini.
“Qualsiasi interpretazione esterna all’Ufficio genera solo confusione, alimentando discussioni fittizie basate su ipotesi”, ha sottolineato Napoleone, che da sempre mantiene un profilo riservato, lontano dai riflettori e dalle polemiche. La procura continua a lavorare su tutte le piste, inclusa quella di un possibile «inquinatore» del Dna, ma conferma che al momento non ci sono elementi a sostegno di contaminazioni accidentali.
Delitto Garlasco, le contraddizioni di Andrea Sempio
L’attenzione investigativa si concentra anche sulle dichiarazioni di Andrea Sempio, indagato nell’ambito del procedimento. Venerdì scorso, durante la trasmissione televisiva «Quarto Grado», Sempio ha parlato apertamente di un malore avuto durante un interrogatorio nel 2008, episodio mai documentato nei verbali ufficiali. Ha ammesso che ci furono pause non registrate e che fu mandato a casa per recuperare uno scontrino, contraddicendo le precedenti versioni fornite con i suoi legali, che avevano negato qualsiasi problema di salute definendolo una «falsità».
Sempio ha descritto una febbre persistente che lo aveva colpito per giorni, tanto da richiedere l’intervento del 118 direttamente in caserma. Queste testimonianze si aggiungono a un quadro investigativo complesso, dove molte parole pronunciate in televisione divergono dai verbali depositati.
Fabio Napoleone e la gestione dell’indagine
Il procuratore Fabio Napoleone, alla guida del pool investigativo, ha ribadito la necessità di rigore e riservatezza. In una recente relazione al ministero della Giustizia, Napoleone ha evidenziato come la mole di materiale investigativo – comprendente centinaia di fascicoli – sia già nota alle parti e alla stampa, senza che ciò costituisca violazione del segreto istruttorio. Ha criticato il ruolo di alcuni avvocati e giornalisti, accusandoli di alimentare un «processo mediatico» che rischia di compromettere l’efficacia delle indagini.
“Nessun magistrato o consulente tecnico ha rilasciato dichiarazioni pubbliche, mentre le parti coinvolte commentano liberamente atti e strategie”, ha precisato il procuratore, confermando che ogni decisione sarà comunicata ufficialmente solo al termine delle attività investigative.






