Milano, 4 luglio 2025 – Il procuratore capo di Pavia, Fabio Napoleone, ha chiarito la posizione della Procura in merito ai sospetti di una presunta violazione del segreto investigativo nell’ambito della riapertura delle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007 a Garlasco. In una relazione inviata al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, Napoleone ha smentito qualsiasi fuga di notizie da parte dei magistrati o degli investigatori della Procura di Pavia.
Nessuna violazione del segreto investigativo
Secondo quanto riportato dal procuratore, “nessun magistrato, consulente tecnico o dirigente della polizia giudiziaria ha rilasciato interviste o dichiarazioni”. Il divieto di diffusione di notizie è stato infatti la prima disposizione impartita all’avvio delle indagini su Andrea Sempio, attualmente indagato nell’ambito del delitto di Garlasco. La notizia della sua indagine è trapelata solo dopo il rifiuto di Sempio di fornire il proprio DNA, seguito dall’ordine del giudice per le indagini preliminari. Tale circostanza ha riacceso l’attenzione mediatica, che, secondo Napoleone, “nuoce all’efficacia ed efficienza delle indagini”.
Napoleone ha precisato che tutto il materiale in circolazione sul delitto di Garlasco è “materiale non segreto”, già noto alle parti coinvolte e ai loro difensori, spesso presenti in trasmissioni televisive e interviste pubbliche. La vasta documentazione relativa al caso, infatti, comprende centinaia di fascicoli che coprono tutte le fasi dell’inchiesta e del processo, inclusa la condanna definitiva a 16 anni di Alberto Stasi, l’ex fidanzato di Chiara Poggi, ora in semilibertà.
Il caso Garlasco e la pressione mediatica
La relazione del procuratore si inserisce in una polemica sollevata dal capogruppo di Forza Italia in Commissione Giustizia, Tommaso Calderone, che aveva interrogato il ministro Nordio per valutare eventuali violazioni del segreto investigativo e l’avvio di procedimenti disciplinari. Il ministro ha risposto che “non sono emersi elementi suscettibili di rilievo disciplinare”.
Napoleone ha inoltre sottolineato come la pressione mediatica sia principalmente alimentata dagli avvocati delle parti e dai giornalisti, con frequenti interviste e commenti pubblici di indagati, condannati, difensori e testimoni, mentre i magistrati mantengono il rigoroso riserbo imposto.
Oggi, venerdì 4 luglio, proseguirà l’incidente probatorio nell’ambito dell’inchiesta bis sull’omicidio di Chiara Poggi, mentre la vicenda continua a suscitare attenzione e dibattito a quasi vent’anni dal delitto.
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