Port Sudan, 25 dicembre 2025 – Una delegazione italiana è giunta oggi a Port Sudan con l’obiettivo di accogliere il volo umanitario denominato “Italy for Sudan”, destinato a fornire aiuti agli studenti bisognosi delle scuole periferiche della città, gestite dalla parrocchia dei Padri Comboniani. La missione è guidata da monsignor Marco Malizia, consigliere ecclesiastico del ministro degli Esteri Antonio Tajani, e accompagnata dall’ambasciatore italiano in Sudan, Michele Tommasi.
Accoglienza e impegni umanitari della delegazione italiana
Al loro arrivo, la delegazione è stata ricevuta da Mohamed Ismail, capo protocollo del ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale sudanese. La visita ha incluso un incontro presso la Protezione Civile locale, dove l’Italia ha finanziato un progetto per la realizzazione di un sistema di allerta precoce per i disastri naturali. Il governo sudanese ha espresso una profonda gratitudine per l’impegno italiano, che si conferma tra i principali donatori nel paese e tra i pochi stati occidentali a non aver mai ridotto o sospeso gli aiuti nonostante il conflitto iniziato nell’aprile 2023.
La nota ufficiale del Ministero degli Esteri sottolinea come l’iniziativa “Italy for Sudan” rappresenti un segno tangibile della volontà del governo italiano di mantenere la solidarietà verso le popolazioni più vulnerabili in quella che l’ONU definisce la più grave crisi umanitaria al mondo. L’Italia è anche l’unico paese occidentale con un ambasciatore accreditato in Sudan.
Durante la visita, mons. Malizia ha celebrato la messa della vigilia di Natale, portando i saluti del ministro Tajani alla comunità cattolica di Port Sudan, insieme alla benedizione e agli auguri di un Santo Natale affidatigli da Papa Leone XIV in occasione del Giubileo della Diplomazia Italiana.
Il contesto della crisi umanitaria in Sudan
I beneficiari degli aiuti sono in gran parte figli di famiglie sfollate a causa della guerra nel Darfur. Secondo fonti aggiornate, la crisi in Sudan rimane tra le più gravi al mondo, ma sovente poco presente nei media principali. I missionari comboniani, attivi sul territorio, hanno più volte lanciato appelli alla comunità internazionale e alla politica italiana affinché si intervenga concretamente per fermare la strage e garantire corridoi umanitari sicuri.
La situazione è aggravata da un conflitto alimentato da interessi esterni, con milizie come le Rapid Support Forces, già addestrate e finanziate in passato anche dall’Italia per il controllo dei flussi migratori, coinvolte in violenze che hanno causato migliaia di vittime e una drammatica emergenza sanitaria.
L’Italia, attraverso iniziative come “Italy for Sudan”, conferma il proprio impegno a sostegno della popolazione civile, mantenendo una presenza diplomatica unica tra i paesi occidentali e promuovendo progetti di cooperazione e assistenza umanitaria in un contesto segnato da profonde tensioni e fragilità.




