Bari, 31 ottobre 2025 – “Ormai mi è passata la voglia di frequentare minorenni, non per le vicende giudiziarie, ma perché nella vita cambiano gli interessi”. Dopo una vicenda giudiziaria durata diversi anni, torna sotto i riflettori la figura di Daniela Casulli, ex insegnante barese assolta in appello dalle accuse di pornografia minorile e corruzione di minorenne. La sentenza di secondo grado ha ribaltato la condanna iniziale a 7 anni e 3 mesi, riconoscendo la liceità dei rapporti avuti con ragazzi minorenni e sancendo l’assenza di elementi penalmente rilevanti.
Il percorso giudiziario e le accuse
L’indagine, partita nel 2021 da una segnalazione di alcuni genitori preoccupati per la presenza di materiale compromettente sui cellulari dei figli, aveva portato all’arresto di Daniela Casulli mentre si trovava in un bed & breakfast con un 15enne. L’accusa principale sosteneva che la maestra avesse intrattenuto rapporti sessuali con un minorenne, mentre altri ragazzi minori di 14 anni avrebbero assistito e filmato la scena, trasmettendola in diretta sui social network, tutti elementi che avevano motivato la condanna in primo grado e il divieto di insegnare a contatto con minori.

Tuttavia, nel processo d’appello, la difesa ha dimostrato che i video originali, forniti senza tagli e senza alterazioni, raccontavano una realtà differente, con rapporti consensuali e tra persone di almeno 14 anni, e che la presenza di minori al di sotto di tale soglia non era mai stata dimostrata in modo inequivocabile. Casulli ha inoltre denunciato di essere stata vittima di revenge porn, con materiale video diffuso a sua insaputa e che ha portato all’apertura di indagini su altre persone indagate per questo reato.
Un nuovo capitolo: dalla cattedra alla professione legale
Dopo la sentenza di assoluzione, Daniela Casulli ha annunciato un cambiamento radicale nel proprio percorso professionale. Pur avendo diritto a tornare a insegnare, ha dichiarato di non avere intenzione di farlo. Laureata in Giurisprudenza, Casulli ha spiegato di voler dedicarsi alla professione di avvocata, con un forte interesse per il diritto penale, un campo che ha imparato a conoscere nei dettagli proprio attraverso la sua esperienza personale.
Le tensioni sociali e il contesto culturale
La vicenda di Daniela Casulli si inserisce in un clima sociale particolarmente sensibile alle tematiche legate alla tutela dei minori, alla privacy e all’uso dei social media. In Italia e in Europa, la diffusione di casi di revenge porn e di violazioni della privacy online è un tema di crescente importanza, con normative sempre più stringenti e una maggiore attenzione da parte delle autorità. Parallelamente, la discussione su condotte ritenute moralmente o penalmente scorrette coinvolge spesso anche la percezione pubblica e il ruolo dei media nel narrare questi eventi.
Il dibattito sull’opportunità o meno di tornare a insegnare e sulle implicazioni giudiziarie di questi casi resta aperto, specchio di una società che fatica a trovare un equilibrio tra tutela dei diritti individuali e salvaguardia della sicurezza dei più giovani.






