Milano, 29 agosto 2025 – L’avvocata Annamaria Bernardini de Pace, esperta in diritto di famiglia e figura nota nel panorama giuridico italiano, ha annunciato la volontà di intraprendere un’azione legale contro Facebook per la gestione di un gruppo online sessista denominato “Mia moglie”, in cui venivano diffuse immagini intime di donne senza il loro consenso. La decisione arriva dopo che sono emerse numerose segnalazioni di violazioni gravi della privacy e della dignità femminile.
Violazione della dignità e azioni legali contro Facebook
Secondo quanto dichiarato dalla stessa Bernardini de Pace, con questa vicenda è stato “violato il principio costituzionale che tutela l’identità e la dignità della persona”. L’uso brutale di immagini senza consenso, che ha ferito profondamente l’identità femminile, costituisce il fulcro della battaglia legale. L’avvocata ha specificato che tutte le donne vittime di queste violazioni potranno rivolgersi direttamente a lei tramite l’email abdp@abdp.it per partecipare alla causa, che sarà svolta con una parcella simbolica. “Chiederemo un risarcimento danni a carico di Facebook”, ha ribadito, precisando che l’obiettivo è tutelare le donne colpite da questa forma di violenza digitale.
Indagine e possibili profili penali
Insieme al penalista David Leggi, Bernardini de Pace ha già iniziato a studiare i casi relativi non solo al gruppo Facebook “Mia moglie” ma anche al forum online Phica.eu, anch’esso coinvolto in dinamiche sessiste. Le azioni legali potrebbero prevedere due class action, sia civili che penali. Sul fronte penale, si ipotizzano reati quali revenge porn, diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite, stalking, violenza e molestia, oltre a violazioni della privacy e diffamazione, anche in relazione ai commenti pubblicati nei forum.
L’avvocata ha inoltre sottolineato la possibilità di coinvolgere il Garante per la Privacy, per verificare eventuali responsabilità da parte delle piattaforme digitali nella tutela degli utenti. Questa iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di riflessione sulle nuove forme di violenza di genere amplificate dal digitale, come emerso anche da recenti dibattiti pubblici e trasmissioni radiofoniche che approfondiscono il tema del sessismo online e delle sue conseguenze sociali.






