Verona, 14 ottobre 2025 – Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, si è recato personalmente negli ospedali per incontrare i militari feriti e ha reso omaggio ai caduti nell’esplosione di Castel d’Azzano, sottolineando il valore e il coraggio degli uomini in divisa.
Il tributo di Guido Crosetto ai carabinieri caduti e feriti
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha voluto esprimere il proprio cordoglio e la solidarietà alle famiglie dei militari coinvolti nell’esplosione di Castel d’Azzano, visitando gli ospedali di Borgo Verona e Negrar, dove sono ricoverati i carabinieri feriti nell’esplosione. In un momento di raccoglimento nella sala mortuaria dell’ospedale di Borgo Verona, Crosetto ha ricordato con profondo rispetto i tre caduti: il luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, il carabiniere scelto Davide Bernardello e il brigadiere capo qualifica speciale Valerio Daprà.
In un tweet emozionante, il ministro ha definito il loro sacrificio un esempio di dedizione e senso del dovere, sottolineando che “il loro sacrificio non sarà dimenticato”. Crosetto ha condiviso anche le parole di uno dei carabinieri feriti, che ha affermato: “Siamo carabinieri, sappiamo anche di dover rischiare“. A fianco del ministro, il comandante generale dell’Arma, generale Salvatore Luongo, ha fatto il punto sulla situazione e sulle condizioni dei militari coinvolti, confermando il massimo supporto della Difesa all’Arma e alle famiglie colpite.
Una giornata di dolore, di tristezza, di lutto.
Mi inchino e rendo onore alla memoria del Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, del Carabiniere Scelto Davide Bernardello e del Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà, che hanno sacrificato la propria vita compiendo…
— Guido Crosetto (@GuidoCrosetto) October 14, 2025
Chi erano i carabinieri morti nell’esplosione a Castel d’Azzano
L’esplosione è avvenuta nel corso di un intervento delle forze dell’ordine per sgomberare un casolare occupato da tre fratelli che avevano saturato i locali di gas per impedire lo sfratto. Il bilancio è tragico: tre militari hanno perso la vita sul colpo e diversi altri sono rimasti feriti.
Il luogotenente Marco Piffari, 56 anni, originario di Taranto ma residente a Padova, era comandante della Squadra Operativa Supporto del Battaglione Mobile di Mestre. Arruolatosi nel 1987, aveva dedicato la sua vita all’Arma distinguendosi per il suo impegno e il suo spirito di servizio. Era separato e non aveva figli.
Il brigadiere capo Valerio Daprà, nato a Brescia, aveva 56 anni e prestava servizio nel nucleo operativo Radiomobile della Compagnia di Padova. Nonostante fosse prossimo alla pensione, aveva deciso di continuare il servizio. Lascia un figlio di 26 anni.
Il più giovane, il carabiniere scelto Davide Bernardello, aveva 36 anni ed era originario di Camposampiero. Entrato nell’Arma nel 2014, faceva parte anch’egli del nucleo operativo Radiomobile di Padova.
La notizia ha colpito profondamente le comunità di Rezzato, Brescia e Manerbio, dove risiedono le famiglie di Piffari e Daprà. Andrea Piffari, fratello del luogotenente Marco, ha ricordato con commozione il sacrificio del fratello, definendolo altruista e sempre pronto a mettersi a disposizione per l’Arma.
Le reazioni istituzionali e il cordoglio
Le istituzioni locali e nazionali hanno espresso profondo dolore per la tragedia. La sindaca di Castel d’Azzano, Elena Guadagnini, ha manifestato “totale vicinanza all’Arma dei Carabinieri, alle famiglie dei tre militari caduti e a tutti i loro colleghi feriti”. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha parlato di un “bilancio terribile, molto doloroso e drammatico”, mentre il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha definito la situazione “una tragedia dal bollettino di guerra”.
Il sacrificio dei tre carabinieri e il coraggio dimostrato dai militari feriti sono stati sottolineati dal ministro Crosetto, che ha assicurato il costante sostegno della Difesa a tutto il personale impegnato nelle operazioni di sicurezza e protezione del Paese.






